De Niro, l’assistente gli fa causa: dovevo pure grattargli la schiena. La difesa: lei? Viaggi a sbafo e abbuffate di Netflix
Ormai dovremmo essere abituati agli scandali che spuntano da dietro le quinte di divi e teste coronate. Finanche anestetizzati allo sconcerto che provocano i racconti e le indiscrezioni raccolte in bestseller e esclusive tv di segretari particolari, maggiordomi e baby sitter di reali e stelle del firmamento hollywoodiano. E invece, l’ultimo scoop che arriva da oltreoceano, con la notizia di Robert De Niro trascinato alla sbarra da una sua ex assistente, che lo ha citato in giudizio per discriminazioni di genere, va a colpire un gigante del cinema. Un colosso del grande schermo, costretto a difendersi da accuse che lo ritraggono sotto una luce che ne offusca il mito… E anche se la star di Hollywood, attore simbolo di Scorsese e icona dell’immaginario collettivo respinge le accuse, bollandole semplicemente come «sciocchezze», lo strappo alla tela c’è. E la lacerazione si vede…
De Niro alla sbarra, l’ex assistente denuncia: dal divo battute sessiste… e non solo
Dunque, Robert De Niro è finito in tribunale a New York per difendersi dalle accuse di una sua ex assistente che lo ha citato in giudizio per discriminazioni di genere. «Mi sottopagava. Faceva commenti sessisti. E mi assegnava compiti stereotipicamente femminili», ha affermato la donna, Graham Chase Robinson, che ha lavorato per la star di Hollywood dal 2008 al 2019. La Chase, si legge su Deadline.com, chiede all’attore 12 milioni di dollari per «danni emotivi e alla sua reputazione», ma la società di De Niro, la Canal Production, ne vorrebbe a sua volta chiesti sei, avendo la donna «trasferito l’equivalente di 450 mila dollari in viaggi aerei sul suo conto personale» e «speso decine di migliaia di dollari in cibo, viaggi e altri servizi non legati al suo impiego».
«Mi chiamava a qualunque ora e quando lo richiedeva dovevo grattargli la schiena»
Una battaglia legale, quella in corso tra de Niro e la sua ex assistente, all’ultimo dollaro, e all’ultima accusa. Che non risparmia colpi bassi e fendenti sferrati alle spalle. Così, mentre la 41enne affermato che l’attore non solo avrebbe fatto «battute sessuali in sua presenza», ma rivela anche che tra i suoi compiti come “assistente personale” sarebbe stato previsto anche l’onere di “grattare la schiena” al celebre attore, un De Niro furioso parte al contrattacco. E il suo legale difensore rilancia: «Questa non è la storia di una donna indifesa soggetta a discriminazione da parte del suo datore di lavoro», ha dichiarato l’avvocato del divo Richard Schoenstein. Spiegando nel dettaglio come e perché la Robinson abbia creato spesso «dissapori e tensioni» nell’ufficio di De Niro, inventandosi reclami contro alcuni colleghi. E incolpandone altri per diversi comportamenti.