Ddl Femminicidi, corsa contro il tempo al Senato per approvarlo entro il 25 novembre
La volontà è quella di procedere spediti, in Senato, per il nuovo ddl Femminicidi, che punta a rafforzare le misure a tutela delle donne, cercando di mettere un argine legislativo alla terribile emergenza legata alla violenza di genere. La deadline a Palazzo Madama, dove il testo con le norme definitive è atteso entro domani, è il 25 novembre, quando cade la prima della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il ddl Femminicidi in commissione Giustizia al Senato
Il provvedimento sarà già domani sul tavolo della Commissione Giustizia, che si riunirà dalle ore 11, per quella che fonti parlamentari assicurano sarà una full immersion con al centro il testo già approvato dalla Camera dei deputati. La Commissione, presieduta da Giulia Bongiorno, cerca di serrare i tempi, contando su una pressoché certa convergenza tra gruppi di maggioranza e minoranza sul tema al centro del dibattito politico. A Palazzo Madama si punta a un voto lampo dell’Aula, con l’obiettivo di approvare il prima possibile le nuove norme, a partire da quelle che dovrebbero rendere più efficace il cordone sanitario anti-stalker e violenti.
Cosa prevede il testo: dai “reati spia” alla sensibilizzazione nelle scuole
Il ddl di iniziativa governativa, che vede come relatrice la senatrice di FdI, Susanna Campione, prevede l’inasprimento di misure di prevenzione, da attuare verso i possibili violenti, come il braccialetto elettronico, la distanza minima di avvicinamento, l’arresto in flagranza differita, partendo dalla valutazione dei cosiddetti “reati spia”. Tra le difficoltà da superare anche quella dei tempi per la valutazione del rischio, che dovranno essere ridotti, permettendo ai magistrati e alle forze di polizia interventi che possano scongiurare minacce e violenze. Tra le norme che qualificano il disegno di legge dovrebbe restare nel provvedimento anche una provvisionale, a titolo di risarcimento anticipato a favore delle vittime. Previsti inoltre l’allontanamento urgente dalla casa familiare anche fuori dei casi di flagranza. Attese infine misure di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, a partire dalle scuole.