Compravano Ferrari e Lamborghini coi crediti fasulli del bonus facciate: scoperta maxi truffa a Varese

27 Nov 2023 11:16 - di Davide Ventola
Varese

Sequestrati a Varese crediti, denaro, immobili e beni di lusso in relazione a un’ingente frode imputata a una societa’ edile che, con i bonus edilizi, ha autofinanziato l’acquisto e il noleggio di 4 Ferrari, 1 Lamborghini e 1 Radical da pista.

Sono stati i Finanzieri del Comando Provinciale di Varese e Milano ha dare esecuzionedoc emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, al termine di un’indagine che ha interessato il sistema delle frodi nell’ambito del cosiddetto ‘bonus facciate 90%’. In particolare, l’attività di servizio ha riguardato gli esiti di distinte attività svolte dalla Compagnia di Gallarate e dal Gruppo di Legnano nei confronti di società riconducibili a un unico amministratore. Nello specifico, l’indagine della Compagnia di Gallarate ha riguardato l’analisi dei crediti previsti nell’ambito del ‘bonus facciate 90%’ indebitamente generati da una società edile e dal suo rappresentante legale, attraverso il sistema della sovrafatturazione, la cui quota non spettante è stata calcolata, per quanto attiene al decreto di sequestro, in oltre 2 milioni di euro. Per esempio, nonostante il condominio avesse corrisposto alla società incaricata 40.000 euro, corrispondente alla somma del 10 % del costo dei lavori e del 18 %, sempre calcolato sul costo dei lavori, a titolo di oneri finanziari, la società edile aveva emesso e trasmesso all’Agenzia delle Entrate ucna fattura per 400.000 euro, facendo così figurare che quanto pagato dal Condominio, per l’appunto 40.000. euro.

Ai fini della loro illecita determinazione, i finanzieri gallaratesi hanno proceduto all’analisi della documentazione relativa ai cantieri interessati, collocati in Gallarate, Cardano al Campo, Cassano Magnago, Busto Arsizio e Parabiago, riscontrando la documentazione acquisita presso la sede della società con le dichiarazioni rese dai proprietari degli immobili e tramite le risultanze dei conti correnti ottenuti tramite i poteri di polizia valutaria approfondendo le segnalazioni per operazioni sospette in capo alla società e al suo rappresentante legale. All’esito, è stato disvelato un meccanismo illecito tale per cui il condominio o il singolo proprietario, ignaro, riceveva la fattura da pagare e scarna documentazione in relazione ai lavori da eseguirsi. Tuttavia, la stessa società edile di Varese procedeva poi a generare in capo al cliente un credito fiscale enormemente più alto, fino a circa il 300% rispetto a quello spettante.

A Varese maxi sequestri anche di case contanti e orologi di lusso

Per la quota dei restanti crediti non sequestrati, durante l’attività d’indagine è stata attivata la procedura, con segnalazione all’Agenzia delle Entrate, al fine di rendere inutilizzabili in compensazione i prefati crediti. Di tali crediti generati, sono stati sequestrati quelli relativi a due cantieri ancora nella disponibilità della società, per un importo pari ad euro 812.000. Dei restanti, considerato che gli stessi sono stati monetizzati attraverso la cessione a istituti di credito, si è proceduto al sequestro del denaro in capo alla società e a tutti i beni nella disponibilità del rappresentante legale così individuati: 640.000,00 euro giacenti sui conti correnti della società e del suo rappresentante legale, 153.000 euro pari al valore di un appartamento

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