Clima, Enea: le ondate di calore e le anomalie termiche saranno la normalità per anni

14 Nov 2023 16:46 - di Italpress

Da qui al 2100 è previsto un aumento di intensità, frequenza e durata delle ondate di calore, comprese quelle marine, mentre diverranno comuni le anomalie termiche, che all’inizio di questo secolo erano percepite come estreme. È quanto emerge dalle ultime proiezioni climatiche per il Mar Mediterraneo che Enea presenta a Earth Technology Expo 2023 (Etexpo), la manifestazione dedicata a progetti e infrastrutture green, che si svolge a Firenze.

Le ondate di calore aumenteranno di intensità

«L’ultima versione del nostro modello climatico regionale Enea-Reg, prevede che fino al 2100 le ondate di calore, comprese quelle marine, aumenteranno in intensità, frequenza e durata e che diventeranno comuni le anomalie termiche, che all’inizio di questo secolo erano percepite come estreme», sottolinea Gianmaria Sannino, responsabile della Divisione Enea di Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali.

Le mappe di pericolosità

«Per la valutazione del rischio e l’analisi della sicurezza delle infrastrutture critiche abbiamo sviluppato la piattaforma CIPCast, in grado di elaborare mappe e scenari sull’impatto che fenomeni estremi come nubifragi, alluvioni, frane e terremoti hanno su infrastrutture, popolazione, patrimonio culturale o edifici strategici, fornendo supporto decisionale alla Pubblica Amministrazione e ai gestori di servizi essenziali», spiega Maurizio Pollino, responsabile del Laboratorio Enea di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche. «Il sistema è in grado di fornire scenari sotto forma di mappe temporali in continuo aggiornamento sulla probabilità degli eventi e la loro relativa intensità, grazie a dati acquisiti in tempo reale da reti di sensori, abbinati a tecnologie GIS-based e a dati da satelliti e droni sull’osservazione della Terra o prodotti da modelli. Le mappe di pericolosità e rischio, sovrapposte con la posizione delle infrastrutture, consentono di valutare l’impatto dei fenomeni e suggerire interventi di allarme e manutenzione», conclude Pollino. (ITALPRESS).

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