Cervinia cambia nome, Santanchè: “Siete matti?” Rampelli: “Incostituzionale”. E arriva il dietrofront
“Faremo tutto il possibile, in termini di legge, perché il nome resti Breuil-Cervinia senza se e senza ma”. Lo afferma all’Adnkronos il vicesindaco di Valtournenche (Aosta) Massimo Chatrian spiegando che l’amministrazione comunale agirà contro il cambio del nome della celebre località turistica nel solo toponimo Le Breuil. Il furore iconoclasta della cancel culture abbattutosi sulla località sciistica famosa nel mondo ha fatto troppo rumore per non provocare una brusco dietrofront. “Ma siete matti?”, aveva commentato il ministro del Turismo Daniela Santanché. L’oscuramento del nome Cervinia perché evocativo di reminiscenze mussoliniane – l’attribuzione al luogo del nome di Cervinia risale al 1934 – è un’altra di quelle follie che si spera abbia vita breve. “Togliere la denominazione italiana è anticostituzionale. E tradisce uno spirito anti-italiano“, aveva commentato Fabio Fabio Rampelli. Arriva pertanto la notizia liberatoria.
Avviato l’iter per ripristinare il nome di Breuil-Cervinia
“Sono state avviate le procedure per ripristinare il nome di Breuil-Cervinia“. Lo ha comunicato all’Ansa la sindaca di Valtournenche, Elisa Cicco, al termine di una riunione con il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin. Quest’ultimo si è detto disponibile alla soluzione precedente, che potremmo definire salomonica, di Breuil-Cervinia. “Invieremo alla Regione la richiesta per il cambio del nome” ha aggiunto la sindaca. Mentre sul Cervino nevica a dirotto e gli impianti sciistici sono ripartiti, la ministra del Turismo Daniela Santanché sbotta sui social: “Cervinia cambia nome e io non ne capisco il motivo. La nota località sciistica è riconosciuta in Italia e nel mondo come tale e un così drastico cambiamento non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle D’Aosta. Ripensateci!”. Il suo appello dai social.
Rabbia popolare e petizioni online per mantenere il nome italiano
La ribellione popolare ha fatto molto. Su change.org sono state già lanciate diverse petizioni contro la decisione e crescono le adesioni. La petizione “Mantenere il nome Breuil-Cervinia invariato” ha già raggiunto oltre 1.300 firme. Altre due raccolte di firme sono spuntate, “Non cancellate Cervinia!” e “Salviamo il nome di Cervinia”. Nella prima petizione si sottolinea: “Cervinia così conosciuta dal 1934 sparisce perché ‘il nome è fascista’. Siamo vissuti finora (90 anni…) senza essere turbati da questo nome: abbiamo sciato sulla neve godendo della straordinaria bellezza del luogo, applicando solo un pensiero di pace fra la gente. Cervinia è conosciuta internazionalmente fra sciatori e scalatori di tutto il mondo. Difendiamo Cervinia, opponiamoci ad una visione retrograda di un mondo chiuso e limitato“. “Per favore diteci che non è vero”, commentava il sito – Montagna.tv.
Rampelli: “Spirito anti-italiano”
“La decisione del Comune di Cervinia di togliere la denominazione italiana lasciando solo quella francese è una scelta incostituzionale. E tradisce uno spirito anti-italiano che evidentemente viene insufflato da quelle parti. Sono certo che il Governo Meloni studierà le modalità per impugnare questa decisione”, aveva dichiarati il vicepresidente della Camera di FdI, Fabio Rampelli. “L’Italia riconosce alle Regioni a Statuto speciale ampia autonomia e notevoli risorse. Gli stessi Comuni che si trovano in quello e in altri territori simili godono di una libertà negata ad altri. Ma questo non autorizza nessuno ad agire fuori dal dettato costituzionale. La nostra Carta – rimarca l’esponente di Fdi – tutela le minoranze linguistiche prevedendo l’uso degli idiomi locali, e quindi dei toponimi nella lingua minoritaria rispetto all’italiano. Queste Regioni pur nell’ampia potestà legislativa consentita dallo Stato non possono assumere atti contro la Costituzione”.
Chiambretti: “Più si va avanti più si torna indietro””
“Sono molto felice se Cervinia rimane Cervinia”, interviene nel dibattito il conduttore Piero Chiambretti, nativo di Aosta. Parla con l’Adnkronos della vicenda Le Breuil-Cervinia. E del fatto che, dopo le polemiche per il cambio del nome, il Comune è intenzionato ad avviare l’iter per mantenere, accanto al toponimo storico, anche Cervinia. “Io penso che più si va avanti e più, in qualche modo, si torna indietro“.