Casaleggio affossa il M5S: “Conte gli cambi nome, ormai ha perso fondamenta e identità”

14 Nov 2023 9:43 - di Redazione
Casaleggio M5s Conte

Una bella strioncatura del M5S e di Conte. Davide Casaleggio si dice “dispiaciuto di quello che è diventato oggi il Movimento 5 Stelle, perché non c’è più una partecipazione dal basso e quella che c’è è di facciata”. Non usa giri di parole per commentare con l’Adnkronos i lineamenti assunti dalla creatura politica ideata dal padre Gianroberto e dei principi di base che hanno subito diversi cambiamenti nel corso degli anni. Il fondatore dell’associazione Rousseau e socio fondatore del progetto Camelot è intervenuto in all’indomani del ‘mea culpa’ politico fatto da Beppe Grillo in tv. Non si sbilancia troppo sullo show (“non interpreto il pensiero degli altri”; invece affoda pesantemente sulle “trasformazioni” del M5S. Un partito lontano anni luce dall’idea del fondatore. Con te si prende due umiliazioni in 24 ore

Casaleggio affossa il M5s di Conte: “Il M5S fa tutto ciò di cui si lamentava”

Lontano soprattutto da quella “democrazia dal passo” a cui molti avevano creduto. Sotto accusa, ovvio, la guida politica di Giuseppe Conte: “Avere i mono candidati da approvare dal basso o le mono liste già confezionate non è democrazia dal basso – sottolinea – è un utilizzo di puro marketing che però non funziona, perché poi i risultati elettorali si vedono”. E si vedono anche i sondaggi. Quello di lunedì Swg testimonia un ulteriore calo, nonostante la piazza di sabato a Roma, enfatizza oltre ogni buon senso. “Oggi le fondamenta sulle quali era stato costruito il M5S non ci sono più”, critica senza appello.  “I candidati sono scelti da poche persone chiuse in una stanza”. Paradosso dei paradossi: “Tra l’altro è quello di cui ci lamentavamo sempre con il M5S parlando di altri. E adesso sta succedendo in tutte le occasioni con il Movimento”.

Casaleggio: “Il M5S non ha più fondamenta. Cambi nome”

Altri “tradimenti”: se in passato il M5S si era battuto contro il finanziamento pubblico, “oggi il finanziamento pubblico è diventato centrale nella strategia del M5S – fa notare Casaleggio -. Si parla di pacifismo e il Movimento ha votato più volte a favore dell’invio di armi in contesti di guerra: cosa contro la quale ci eravamo battuti. E’ ovvio che se non ci sono le fondamenta non si può andare da nessuna parte”.  La reponsabilità di “Giuseppi” è lampante.

Conte in piazza dice una cosa e in Parlamento ne fa un’altra

Secondo Casaleggio a questa sorta di mutazione genetica dovrebbe seguire un atto di verità:  “se questa comunità, piccola che sia, ha altre idee probabilmente dovrebbe affermare queste altre idee. E dare loro corpo e forse anche un altro nome“. Poi ne ha per Conte. Un Conte bifronte.  Riguardo alla presenza in piazza con il Pd dice:  “io penso che gli elettori valutino i fatti e le idee:  se queste idee vengono raccontate e poi il giorno dopo viene fatto il contrario, come per l’invio delle armi, è ovvio che le persone non ci credono più”.

“Scelta dei candidati fatta in stanze chiuse”

Il consiglio per Conte – tra le righe- è quello di  fare pace col cervello: è quello di “dare un nome e delle fondamenta al suo progetto” e non di “prendere in prestito fondamenta che non condivide” come la partecipazione dal basso. “Le persone lo vedono che non stanno scegliendo i candidati alle regionali o alle europee – spiega Casaleggio -. Alle ultime europee 5mila persone hanno potuto candidarsi, e tutti gli altri iscritti, centinaia di migliaia, hanno potuto partecipare alla loro scelta. Oggi, lo vediamo con le Regionali, la scelta dei candidati è fatta completamente in stanze chiuse ed è un percorso che non funziona“.

 

 

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