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Campi Flegrei, Musumeci: “Possibile un livello di allerta superiore. Dobbiamo essere pronti”

Politica - di Natalia Delfino - 7 Novembre 2023 - AGGIORNATO 7 Novembre 2023 alle 17:56

Intensificare ulteriormente le attività di monitoraggio e prevenzione e prepararsi anche a un eventuale innalzamento del livello di allerta. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, è stato ascoltato in audizione dalla Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dei lavori per la conversione del cosiddetto decreto Campi Flegrei, approvato il 12 ottobre. Il ministro, che oggi incontrerà i sindaci dell’area, ha chiarito che “non c’è nulla da aggiungere a quel decreto in riferimento all’ultimo verbale della Commissione grandi rischi”, ma ha anche aggiornato sul fatto che la stessa Commissione “ci ha comunicato che bisogna prepararsi all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto al giallo”.

L’audizione di Musumeci sui Campi Flegrei

Musumeci ha chiarito che bisogna essere pronti a mettere in atto “le misure precauzionali qualora la situazione lo richiedesse, compreso il definito abbandono di quelle stesse aree qualora il manifestarsi dei fenomeni dovesse raggiungere intensità incompatibili con la permanenza delle comunità”. C’è, innanzitutto, il bisogno di essere consapevoli dei rischio di vivere e lavorare in un’area vulcanica attiva per poter approntare e attuare rapidamente tutte le misure che dovessero rendersi necessarie.

Il ruolo del magma in ciò che sta avvenendo

Dopo aver ripercorso le tappe del lavoro svolto dalla Commissione grandi rischi, che resta in costante aggiornamento, Musumeci ha spiegato che si è consolidata l’ipotesi di un coinvolgimento del magma in quanto sta avvenendo nell’area flegrea, precisando che questo non significa che vi sia magma in superficie, ma che “il magma ha un ruolo nella dinamica che va continuamente monitorata”. Benché il quadro complessivo non abbia una “interpretazione univoca”, si tratta di uno scenario che fa presumere “che i processi in atto possano evolvere ulteriormente”. Dunque, è cruciale monitorarli e prepararsi a ogni eventualità, a partire da quella dell’innalzamento dell’allerta a livello arancione.

Il rischio del passaggio all’allerta arancione

Le valutazioni della Commissione grandi rischi, ha poi precisato Musumeci, non sono in contrasto con l’ultimo bollettino settimanale dell’Ingv, che non ha evidenziato elementi per cambiamenti significativa a breve termine: “Il bollettino valuta la situazione ora, la Commissione valuta possibili scenari in prospettiva per meglio indirizzare le azioni del governo e del dipartimento della Protezione civile. Sulla base di queste valutazioni il Dipartimento ha chiesto ai centri di competenza e in particolare a Ingv di implementare ulteriormente il sistema di monitoraggio per rilevare una eventuale variazione dello stato del vulcano connesso alla risalita magma. Bisogna intensificare le esercitazioni. Quante ne sono state fatte negli ultimi tempi negli ospedali, nelle scuole?”, ha chiesto quindi il ministro, ricordando che “la situazione in atto nell’area dei Campi Flegrei richiama l’attenzione di tutti i livelli istituzionali verso i temi dei rischi naturali”, che “vanno conosciuti, indagati e la Repubblica è chiamata ad adottare politiche coerenti per la loro mitigazione, senza reticenze e omissioni”.

Musumeci: “La popolazione deve essere costantemente informata”

“La popolazione – ha spiegato il ministro – deve essere costantemente informata dell’esposizione a eventuali rischi naturali del territorio su cui vive”. Musumeci, quindi, ha spiegato che riguardo l’area dei Campi Flegrei “la zona rossa è quella da evacuare immediatamente in caso di eruzione e comprende circa mezzo milione di persone; la zona gialla è quella in cui si trovano persone esposte a significativa ricaduta di cenere: questa zona comprende circa 800mila persone”.

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di Natalia Delfino - 7 Novembre 2023