Berlusconi, l’intervista alla figlia Marina sul politico e il papà: “Un uomo affamato di vita, perseguitato fino all’ultimo”

8 Nov 2023 12:04 - di Redazione
Berlusconi

Il ricordo del padre Silvio le parole di stima per Giorgia Meloni e di apprezzamento per il governo in carica, promosso in ambito economico e sul versante della politica estera, riecheggiano alla luce di una convinzione specifica tra le tante: «Forza Italia segue la rotta indicata da mio padre Silvio». Le parole della presidente di Fininvest e Mondadori Marina Berlusconi riecheggiano nell’intervista a Bruno Vespa per il suo libro Il rancore e la speranza, di cui oggi Il Giornale ha pubblicato un’anticipazione. Parole, le sue, che non nascondono un dolore ancora vivo. Un malessere che rimane in sottofondo, spia di una sofferenza privata, che l’imprenditrice rivela al giornalista e scrittore soffermandosi in particolare sulle battaglie giudiziarie che l’illustre genitore ha dovuto affrontare fino alla fine dei suoi giorni.

Silvio Berlusconi, l’intervista alla figlia Marina sull’uomo di Stato e il papà

«Se ripenso a quello che certa magistratura e certa stampa gli hanno fatto, mi vengono ancora i brividi», afferma Marina Berlusconi nell’intervista affidata alle pagine del libro di Bruno Vespa. In particolare, stando all’estratto, la primogenita ammette la sofferenza patita per le accuse di contiguità con la mafia rivolte al padre. «È un’enormità che mi fa star male. Ma come è possibile che una persona di buon senso ipotizzi davvero che Silvio Berlusconi, l’uomo politico italiano più importante del dopoguerra e uno dei più grandi imprenditori degli ultimi cinquant’anni, sia addirittura il mandante delle stragi mafiose del 1992-93? Ma siamo impazziti? È da trent’anni che un gruppo di magistrati non fa altro che rovistare nella sua vita e nei conti della Fininvest senza trovare nulla. Perché non c’è nulla da trovare. E le stesse procure che indagavano hanno dovuto, per tre volte, chiedere l’archiviazione. Ma ogni volta che un teorema crollava, ne costruivano subito un altro per andare avanti».

«Mio padre perseguitato fino all’ultimo. Ora l’obiettivo è la sua damnatio memoriae»

E la cosa, incalza l’imprenditrice, non è cambiata dopo la morte del Cav. «L’illusione che, con la scomparsa di mio padre, questa persecuzione indegna di un Paese democratico sarebbe finita, si è rivelata, appunto, un’illusione. Perché ora l’obiettivo è la sua damnatio memoriae». E non è ancora tutto. Nell’intervista Marina Berlusconi torna anche sul «capitolo Ruby: una delle pagine più vergognose della giustizia italiana. Era un’inchiesta fatta di accuse e processi basati sul nulla. Sul tentativo di mescolare una valutazione morale, ­o meglio moralistica, ­con quella penale. Roba da roghi dell’Inquisizione».

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