Tunisino armato di coltello grida ‘Allah akbar’ a Torino vicino alla sinagoga. Bloccato col taser
È in arresto per resistenza a pubblico ufficiale un 41enne di origine tunisina che a Torino è stato fermato dagli agenti della polizia. In apparente stato confusionale stava aggirandosi nel quartiere torinese di San Salvario, poco distante dal luogo dove si trova anche la Sinagoga. Era armato di coltello e gridava frasi sconclusionate e di minaccia ai passanti, tra cui l’ormai minaccioso ‘Allah akbar’. Non cessa il clima di paura e tensione.
Tunisino getta Torino nel panico
I poliziotti, giunti sul posto hanno prima intimato all’uomo di gettare il coltello, poi, al suo rifiuto sono stati costretti a utilizzare il taser per disarmarlo. Nella successiva perquisizione nell’abitazione dell’uomo non sono stati trovati materiali che possano far pensare a un suo coinvolgimento in organizzazioni islamiche integraliste. Nella zona negli ultimi giorni, proprio a seguito dello scoppio del conflitto israelo-palestinese sono stati rafforzati i dispositivi di sorveglianza e controllo da parte delle forze dell’ordine, come in tutti i luoghi considerati sensibili. Dopo, Parigi, Bruxelles, Milano l’effetto emulazione che potrebbe scatenarsi allarma gli inquirenti.
Grida ‘Allah akbar’ vicino alla sinagoga di Torino
Si tratta di un uomo sulla trentina, esagitato, forse sotto effetto di alcol o sostanze psicotrope. Si tratterebbe di un cittadino nordafricano. Parte della scena è stata immortalata in un video pubblicato sul portale Welcome To Favelas sui social. Nel video si vedono chiaramente i momenti concitati: gli agenti che intimano all’uomo di gettare il coltello, urlano “buttalo, buttalo”, ma lui non desiste e anzi sembra scagliarsi contro uno dei poliziotti. Quello schiocco secco che si sente è il “proiettile” del taser che è stato azionato. In quel momento, però, l’allarme era già scattato. Alcuni passanti, presi dal panico, si sono rifugiati nei negozi. La procedura prevede che, in questi casi, venga effettuato un passaggio in ospedale, dopodiché l’uomo è stato portato in questura per l’adozione di eventuali provvedimenti.