Tim, arriva anche la proposta di Merlyn ma il governo precisa: “Non si cambia strada sul piano”
Il Governo su Tim ha già deciso e non cambierà strada, anche davanti a una nuova proposta. “Con riferimento alla sedicente proposta recentemente emersa sul futuro di Tim il Governo fa notare di aver preso altre decisioni che contemplano un altro piano, reso manifesto alla
società Tim e al mercato con trasparenza e nelle modalità corrette. Qualsiasi altra iniziativa è estranea alle intenzioni del Governo”. Lo precisano fonti di Palazzo Chigi in merito alla proposta presentata ieri dal fondo di investimento Merlyn Partners, che ad oggi detiene un ammontare di azioni di Tim di poco inferiore al 3%, alternativo a quello dell’amministratore delegato Pietro Labriola, che prevede la vendita della rete a Kkr.
A Tim la proposta della Merlyn Partners in alternativa al piano che porta a Kkr
Tim, “su richiesta di Consob, conferma di aver ricevuto nella giornata di venerdì scorso una comunicazione da Merlyn Advisor e Rn Capital Partner, di cui peraltro è stata data ampia diffusione già in concomitanza dell’invio alla società“, si legge in una nota della società. “Tim, una volta verificata la partecipazione azionaria in capo al fondo proponente, sottoporrà il documento al Consiglio di amministrazione, che si riunirà il prossimo 3 novembre”, spiega ancora la nota.
Tim ribadisce “che il progetto NetCo in corso di esame è in linea con il piano approvato all’unanimità dal CdA e presentato nel Capital Market Day nel luglio dello scorso anno. In tale quadro, proseguono le attività propedeutiche alle decisioni in ordine alle offerte ricevute dal fondo Kkr nel corso delle già programmate riunioni del 3 e 5 novembre”.
Il ruolo del manager Stefano Siragusa
Più datata è invece l’ultima traccia della partecipazione in Tim di Stefano Siragusa: l’ultima comunicazione è di agosto 2022 (quando sono state annunciate le dimissioni, poi il manager ha lasciato il gruppo a dicembre) e risultava titolare di 829.157 azioni ordinarie Tim.
Merlyn & Partners – spiegano fonti vicine all’operazione – “non è un fondo attivista ma è un fondo che fa anche attivismo“, il senso “è legato alla massima difesa dei valori del mercato e degli interessi di tutti gli azionisti, perché compra azioni, nella massima trasparenza e si propone al mercato in maniera aperta e trasparente, inclusiva”. Il modus operandi “consiste nel prendere azioni in una società e poi far eleggere deglicalleati nel consiglio di amministrazione della società in cui hanno investito” e così il fondo di Alessandro Barnaba vorrebbe che nel cda di Tim sedesse Stefano Siragusa e si propone con una strategia a medio-lungo termine.