Terremoto, Castelli: “La ricostruzione è realtà. Dopo 7 anni torna la Messa nella basilica di Norcia”
“Dopo tante false partenze, possiamo dire che la ricostruzione ha finalmente preso avvio”. Così Guido Castelli senatore di Fratelli d’Italia, commissario straordinario per la Rigenerazione e Ricostruzione Sisma 2016. Il forte terremoto che il 30 ottobre di 7 anni fa, con una magnitudo 6,5 colpì più di 100 Comuni del centro Italia, tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.
Terremoto. Castelli: dopo la burocrazia, si riparte
“Ci sono stati rallentamenti anche dovuti all’estensione del cratere – spiega Castelli all’Adnkronos- del resto parliamo di 8mila km² per 138 comuni. A ciò si aggiungono altri tre fenomeni importanti. Il Covid, che per un anno ha bloccato i lavori, poi l’introduzione del bonus 110%, che ha distolto tante imprese dal sisma”. Circa 1600 aziende che si occupano di ricostruzione post terremoto con l’avvio del 110%, si sono legittimamente dedicate ai cappotti termici. E poi, quando sono tornate, l’hanno fatto con gli appesantimenti di materiali provocati dal superbonus”.
I danni del covid, il 110% e la guerra
Poi c’è stata la guerra e l’inflazione. “Ora però, i primi interventi mostrano i loro frutti. Il 30 ottobre celebreremo la messa, per la prima volta dopo 7 anni, nella basilica di Norcia. I lavori non sono ancora terminati, manca poco. Ma quello di tornare all’Eucarestia dopo la devastazione del sisma ci è parso un gesto bello e simbolico”. Un risultato, spiega ancora il commissario, “raggiunto grazie all’intervento sinergico di più attori. Parliamo di un’operazione di circa 15milioni di euro. A cui si uniranno ulteriori integrazioni da parte dell’Eni, che aveva già fatto delle sue donazioni in passato. Il grande soggetto attuatore è stato il ministero dei Beni Culturali. Che con un’ordinanza speciale ha stanziato i finanziamenti per il cosiddetto ‘primo lotto’. Una volta che la navata centrale sarà liberata mancheranno poi solo piccole rifiniture e restauri”.
Una task force per accelerare i lavori
Per quanto concerne le altre opere, la priorità, racconta ancora Castelli, è quella di dare un’accelerata importante ai lavori. “Abbiamo messo in campo una vera e propria task force per favorire i Comuni nel passaggio dal vecchio al nuovo codice degli appalti. Tuttavia c’è ancora moltissimo da fare. Almeno 11 miliardi di ricostruzione pubblica, 9 mld di ricostruzione privata da realizzare. Ho anche chiesto e ottenuto che fino al 2025 potesse essere mantenuto e prorogato il regime che consente e ai terremotati di unire al contributo sisma anche il 110%”.
C’è ancora molto da fare
Sulle tempistiche Castelli non si sbilancia. “La mia attenzione si è concentrata sul fatto che ci sono ancora 30mila persone fuori casa, circa 7mila nelle Soluzioni Abitative d’Emergenza. E almeno 21mila che percepiscono mensilmente il contributo sulla sistemazione. All’appello mancano ancora 22mila progetti. Ho quindi introdotto una norma affinché entro il 31 dicembre i progetti relativi ai terremotati che percepiscono ancora il contributo vengano presentati senza ulteriori ritardi”.
Next Appennino: imprese pubbliche e private
Infine, il Commissario si concentra sul progetto Next Appennino, finanziato con il Fondo Complementare Sisma, che si compone di due parti. “La prima è dedicata alle imprese, abbiamo circa 615milioni per le aziende del cratere. E finora abbiamo approvato 1300 progetti, per 400mln di contributi e investimenti possibili di 800 milioni. La stessa cosa abbiamo fatto sull’infrastrutturazione pubblica. Abbiamo sviluppato un progetto da 2mld e 800 mln e abbiamo applicato gare per 1mld e 100”.