Terremoto, Castelli: “La ricostruzione è realtà. Dopo 7 anni torna la Messa nella basilica di Norcia”

26 Ott 2023 17:32 - di Eugenio Battisti

“Dopo tante false partenze, possiamo dire che la ricostruzione ha finalmente preso avvio”. Così Guido Castelli senatore di Fratelli d’Italia, commissario straordinario per la Rigenerazione e Ricostruzione Sisma 2016. Il forte terremoto che il 30 ottobre di  7 anni fa, con una magnitudo 6,5 colpì più di 100 Comuni del centro Italia, tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Terremoto. Castelli: dopo la burocrazia, si riparte

“Ci sono stati rallentamenti anche dovuti all’estensione del cratere – spiega Castelli all’Adnkronos- del resto parliamo di 8mila km² per 138 comuni. A ciò si aggiungono altri tre fenomeni importanti. Il Covid, che per un anno ha bloccato i lavori, poi l’introduzione del bonus 110%, che ha distolto tante imprese dal sisma”. Circa 1600 aziende che si occupano di ricostruzione post terremoto con l’avvio del 110%, si sono legittimamente dedicate ai cappotti termici. E poi, quando sono tornate, l’hanno fatto con gli appesantimenti di materiali provocati dal superbonus”.

I danni del covid, il 110% e la guerra

Poi c’è stata la guerra e l’inflazione. “Ora però, i primi interventi mostrano i loro frutti. Il 30 ottobre celebreremo la messa, per la prima volta dopo 7 anni, nella basilica di Norcia. I lavori non sono ancora terminati, manca poco. Ma quello di tornare all’Eucarestia dopo la devastazione del sisma ci è parso un gesto bello e simbolico”. Un risultato, spiega ancora il commissario, “raggiunto grazie all’intervento sinergico di più attori. Parliamo di un’operazione di circa 15milioni di euro. A cui si uniranno ulteriori integrazioni da parte dell’Eni, che aveva già fatto delle sue donazioni in passato. Il grande soggetto attuatore è stato il ministero dei Beni Culturali. Che con un’ordinanza speciale ha stanziato i finanziamenti per il cosiddetto ‘primo lotto’. Una volta che la navata centrale sarà liberata mancheranno poi solo piccole rifiniture e restauri”.

Una task force per accelerare i lavori

Per quanto concerne le altre opere, la priorità, racconta ancora Castelli, è quella di dare un’accelerata importante ai lavori. “Abbiamo messo in campo una vera e propria task force per favorire i Comuni nel passaggio dal vecchio al nuovo codice degli appalti. Tuttavia c’è ancora moltissimo da fare. Almeno 11 miliardi di ricostruzione pubblica, 9 mld di ricostruzione privata da realizzare. Ho anche chiesto e ottenuto che fino al 2025 potesse essere mantenuto e prorogato il regime che consente e ai terremotati di unire al contributo sisma anche il 110%”.

C’è ancora molto da fare

Sulle tempistiche Castelli non si sbilancia. “La mia attenzione si è concentrata sul fatto che ci sono ancora 30mila persone fuori casa, circa 7mila nelle Soluzioni Abitative d’Emergenza. E almeno 21mila che percepiscono mensilmente il contributo sulla sistemazione. All’appello mancano ancora 22mila progetti. Ho quindi introdotto una norma affinché entro il 31 dicembre i progetti relativi ai terremotati che percepiscono ancora il contributo vengano presentati senza ulteriori ritardi”.

Next Appennino: imprese pubbliche e private

Infine, il Commissario si concentra sul progetto Next Appennino, finanziato con il Fondo Complementare Sisma, che si compone di due parti. “La prima è dedicata alle imprese, abbiamo circa 615milioni per le aziende del cratere. E finora abbiamo approvato 1300 progetti, per 400mln di contributi e investimenti possibili di 800 milioni. La stessa cosa abbiamo fatto sull’infrastrutturazione pubblica. Abbiamo sviluppato un progetto da 2mld e 800 mln e abbiamo applicato gare per 1mld e 100”.

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