Sanità, in manovra 3 miliardi per ridurre le liste d’attesa. Smontate le balle della Schlein sui tagli

16 Ott 2023 15:09 - di Eugenio Battisti

I numeri della manovra parlano chiaro e anche le scelte di campo del governo Meloni, a partire dalla sanità, croce e delizia dei bilanci. “Con 136 miliardi per il Fondo sanitario nazionale messi in manovra raggiungiamo il più alto investimento di sempre in sanità pubblica. Alle parole noi preferiamo i fatti”. Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla legge di Bilancio confermando le parole pronunciate dalla premier Meloni. Che ha fatto chiarezza sulle bugie delle opposizioni, a partire da Elly Schlein, sui presunti tagli alla sanità. Basta scorrere i dati: nel 2019 il fondo ammontava a 119 miliardi e negli anni del Covid a 122 e 127 miliardi, “vaccini compresi”.

Sanità, in manovra 136 miliardi

Anche Antonio Tajani ha voluto commentare gli interventi sulla salute pubblica. “Oggi si sta dando un segnale di grande importanza. Ieri in un discorso ho detto che le liste d’attesa sono una vergogna nazionale. E tutti quanti insieme – ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri – abbiamo deciso di assestare un colpo veramente decisivo. Perché non si può morire di tumore o di qualche altra malattia perché ti fanno la Tac quando tu purtroppo non ci sei più. Questa è una priorità che riguarda tutti i cittadini di tutta l’Italia, una vergogna alla quale noi dobbiamo mettere rimedio”.

I medici: 3 miliardi per le liste d’attesa è buona notizia

Anche gli addetti ai lavori plaudono ai tre miliardi messi dal governo per ridurre le liste d’attesa. “Ogni aumento di risorse per la sanità è benvenuto. E il tema è assolutamente delicato, il governo se ne prende carico, quindi è una buona notizia”, Così una nota a caldo della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. “Vedremo come combattere le liste d’attesa – ha aggiunto il presidente Filippo Anelli – ma sarà anche necessario incrementare il numero dei professionisti. Perché, se non c’è il numero adeguato di operatori, non può esserci un aumento delle prestazioni e quindi un abbattimento delle attese. Il 90% dei cittadini chiede che la sanità sia tra le priorità del governo. E il tema delle liste d’attesa interessa e preoccupa milioni di cittadini, al punto che oltre 3 milioni di persone oggi rinuncia alle cure perché non ha soldi e non può aspettare”.

Calenda non molla: manovra populista

 

Le sinistr non rinunciano al gioco del tiro al bersaglio. “E’ inaccettabile quanto detto dalla premier Meloni in conferenza stampa sulle risorse destinate alla sanità in Manovra”, scrivono in una nota  senatori e deputati 5Stelle. “Ben vengano i 3 miliardi in più per le liste d’attesa, ma il governo non si illuda che siano anche solo lontanamente sufficienti”. Tra i più polemici il “mite” Carlo Calenda che spara a zero. E parla di manovra populista e pericolosa. “Quattordici miliardi di tagli provvisori di tasse fatti in deficit.  Poco e nulla su sanità e scuola, i diritti fondamentali dei cittadini oggi compromessi”, scrive su Twitter.

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