Ora Hamas accusa l’Italia, il deliro di uno dei capi ad “Agorà”: “È partner di Israele nell’aggressione” (video)

31 Ott 2023 10:11 - di Lorenza Mariani
Hamas accusa Italia

Ora Hamas accusa l’Italia, «partner» dell’aggressione di Israele contro la Striscia di Gaza e il popolo palestinese. Basem Naim, uno dei leader dei miliziani palestinesi, intervistato da Agorà su Raitre, nega e sorvola su quello che non può negare. Contrattacca. Respinge accuse e sospetti. E nella delirante tirata difensiva argomentata in tv con cinica freddezza, punta l’indice sul nostro Paese, a sua detta «partner nell’aggressione contro il nostro popolo, dal momento che purtroppo ha scelto la destra, la parte destra della storia», dice il dirigente di Hamas ai microfoni della terza rete Rai.

Hamas, uno dei suoi capi accusa l’Italia: «È tra gli aggressori del popolo palestinese»

«È un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti nell’aggressione contro il nostro popolo – incalza nella sua analisi Naim –. Che poi prosegue: «Israele non agisce da solo, ma per conto di Germania, Gran Bretagna, Usa, Francia. E purtroppo anche dell’Italia, che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Possiamo soltanto dire che la comunità internazionale ha la stessa responsabilità di Israele in tutte le stragi commesse contro il nostro popolo», dice il capo del consiglio delle relazioni internazionali di Gaza.

Hamas accusa l’Italia: propaganda e paradossi nell’intervista ad “Agorà”

E dalle affermazioni alle negazioni, nella narrazione propagandistica che Naim porta avanti senza cedimenti di sorta per tutta l’intervista, il balzo è evidente, e sfiora il paradosso. Israele afferma che il quartier generale di Hamas, a Gaza, sia stato allestito sotto uno dei principali ospedali, gli ricorda il giornalista di Raitre. «Il centro operativo in un ospedale? Lo hanno detto già altre volte ed è un tentativo mal riuscito di legittimare la loro aggressione», replica netto l’ex ministro della Salute del primo governo palestinese guidato da Ismail Haniyeh nel 2006. E successivamente del governo di Gaza. Oggi, attuale capo delle relazioni internazionali di Hamas.

Il dirigente di Hamas respinge le accuse e ribalta la narrazione

E ancora. «Quanto all’accusa che Hamas impedirebbe lo spostamento della popolazione da nord a sud, come potremmo mai farlo?», rilancia. «Non possiamo proteggere i civili, possiamo difenderci soltanto attaccando Israele». Ed è questo il passaggio dell’intervista in cui il capovolgimento di piani e ruoli nella narrazione di uno dei capi di Hamas si compie definitivamente. Con l’ospite di Agorà che afferma guardando dritto nell’occhio della telecamera: «Non accetto la narrazione secondo cui la guerra l’abbiamo iniziata noi. Il nostro diritto è opporci all’occupazione israeliana, in atto da 75 anni», dice Naim.

L’ultimo sfregio sul massacro del 7 ottobre: «Non sappiamo nemmeno noi quel che è accaduto»

Toni monocordi, sguardo fisso, aria impassibile: per tutto il tempo dell’intervista Naim ostenta lucida freddezza. Anche quando, alla domanda sul massacro compiuto il 7 ottobre in Israele, con oltre 1400 morti, risponde: «Se condivido le modalità di ciò che è avvenuto il 7 ottobre? Non sappiamo nemmeno noi quel che è accaduto. Vogliamo una commissione internazionale per capirlo. Israele ha attaccato immediatamente il popolo palestinese». Un continuo rimbalzo di responsabilità e accuse, a cui il leader di Hamas ha dato oggi un’ultima imbeccata. Un ultimo sfregio inferto alle vittime di quella mattanza e agli ostaggi ancora in mano a miliziani e terroristi palestinesi.

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