Ora Guterres corre ai ripari: “Hanno travisato le mie parole, mai giustificato il terrore di Hamas”

25 Ott 2023 17:15 - di Stefania Campitelli

“Sono scioccato dal travisamento di alcune mie dichiarazioni. Come se io stessi giustificando gli atti di terrorismo di Hamas. Questo è falso, era il contrario”. Dopo lo tsunami di polemiche per le sue parole sulla crisi mediorientale Antonio Guterres corre ai ripari. E replica ai durissimi attacchi di Israele. Che ieri, per bocca dell’ambasciatore al Palazzo di Vetro, ha chiesto le dimissioni del segretario generale dell’Onu. Colpevole di aver detto che, per quanto nulla possa giustificare gli attacchi di Hamas, “è importante riconoscere che non sono venuti dal nulla, i palestinesi sono soggetti da 56 anni ad una soffocante occupazione”.

Hamas, Guterres spiega: “Mai giustificato il terrore”

Oggi la retromarcia. Anzi il chiarimento a rassicurare le cancellerie internazionali. “Credo che sia necessario ristabilire i fatti, specialmente nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie”, ha aggiunto Guterres. Intanto però ‘carta canta’. E le parole del numero uno dell’Onu hanno ringalluzzito parte del mondo arabo. Il segretario generale della Lega Araba Ahmed Abul-Gheit ha espresso sostegno al segretario Generale dell’Onu. Nelle ultime ore bersaglio di aspre critiche dalla parte israeliana “per aver denunciato la punizione collettiva cui sono sottoposti i palestinesi con i raid israeliani sulla Striscia di Gaza”.

La Lega Araba al fianco del segretario dell’Onu

Abul-Gheit ha denunciato la campagna israeliana contro Guterres come “un evidente tentativo di terrorizzare. E un chiaro ricatto morale e politico. Un attacco vergognoso che mira a mettere a tacere ogni voce che dice la verità”. Anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, segretario di turno della Ue,  si schiera con il segretario delle Nazioni Unite. “Sta facendo sentire la voce della maggioranza che chiede una pausa umanitaria”, ha detto arrivando a Bruxelles per il vertice sociale tripartito.

Anche Sanchez si schiera con l’Onu

“Quello che sta facendo è alzare la voce di un’ampia maggioranza della società nel mondo che desidera una pausa umanitaria. Perché possano entrare aiuti nella Striscia di Gaza. E cessi questo disastro umanitario, le morti indiscriminate di persone che stanno soffrendo”. Così Sanchez si unisce a chi, come Guterres, vuole che “ci sia un cessate il fuoco umanitario che permetta l’ingresso urgente di aiuti in modo sistematico, permanente. E proporzionato alle necessità straordinarie”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *