Notte di fuoco per Gaza. Israele smentisce l’operazione di terra: solo un’ampia incursione

28 Ott 2023 8:33 - di Lorenza Mariani
Gaza

I bombardamenti a tappeto su a Gaza un’ampia incursione ma non è ancora partita l’offensiva di terra: mentre sul fronte accelera l’operazione sulla Striscia, prima con pesanti bombardamenti, poi con raid via via più penetranti e mirati, Israele si affretta a smentire la massiccia offensiva della fatidica invasione che lo Stato ebraico ha annunciato ormai da giorni e giorni. Il tutto dopo l’isolamento massivo che ha assediato l’enclave palestinese, isolata con il blocco dei cellulari e di Internet, oltre che delle forniture elettriche. Intanto, dalle trincee dei media, Al Jazeera parla di «esplosioni che hanno illuminato i cieli sopra la Striscia» con «il bombardamento più intenso» su Gaza dall’inizio della guerra. Una delle principali società di telecomunicazioni, aggiunge la Cnn, afferma che il servizio di telefonia mobile è completamente interrotto.

Gaza bombardata a tappeto, ma Israele smentisce l’operazione di terra

Così, mentre l’esercito israeliano, come ha precisato il portavoce delle Forze di Difesa di Tel Aviv, Peter Lerner, sta facendo tutto il possibile per evitare perdite di civili. Ma, aggiunge incisivo, questa è ›una guerra iniziata da Hamas». I miliziani palestinesi nel frattempo, hanno denunciato il «tentativo di Israeledi penetrare coi carri armati nella Striscia». Poi in tarda notte il portavoce dell’organizzazione, Osama Hamdan, annuncia la controffensiva sul piano dei negoziati: «C’erano trattative per arrivare a un’intesa sul cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri. Ma dopo gli ultimi raid di Israele su Gaza non ci sono più colloqui». E lo spiraglio sul dialogo torna a chiudersi, ancora una volta.

Gaza, Israele: ampia incursione, non l’attacco di terra. E Hamas chiude ai negoziati su tregua e scambio di prigionieri

E ancora. «Ci sono stati colloqui e ci sono stati sforzi politici per raggiungere un tale accordo», ha spiegato Hamdan, ma non ci sono trattative «a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti israeliani a Gaza, ha spiegato il portavoce palestinese. Sottolineando che «le forze israeliane si stanno muovendo verso i confini di Gaza da diversi punti». Non solo. Sempre sul fronte diplomatico, ma dalla posizione contrapposta di Israele, il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha criticato nelle scorse la «spregevole» risoluzione delle Nazioni Unite che sollecita il cessate il fuoco. «Israele intende eliminare Hamas proprio come il mondo ha affrontato i nazisti e l’Isis», ha spiegato Cohen, tornando con veemenza sulla decisione dell’Assemblea Generale dell’Onu che ha approvato la bozza della risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria.

La risoluzione Onu, il no di Israele, l’astensione dell’Italia

L‘Italia si è astenuta perché mancava la condanna di Hamas e molto altro ancora. Come ha spiegato Maurizio Massari, il rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York argomentando l’astensione dell’Italia alla risoluzione. E sottolineando che l’Italia «nonostante riconosca gli sforzi fatti dai Paesi arabi, questi non sono stati sufficienti per spingerla a votare a favore della risoluzione», sono tre le ragioni alla base dell’astensione. Manca la condanna chiara e senza ambiguità degli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso a Israele. E ancora: manca il riconoscimento del diritto di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, a difendersi in linea con il diritto internazionale e umanitario. Infine: manca l’imperativo che è quello del rilascio immediato e senza condizioni degli ostaggi».

E sul voto dell’Onu, l’ira di Israele: . «Oggi è il giorno dell’infamia»

E sul voto dell’Onu, non vincolante, che ha scatenato l’immediata reazione di Israele, pesano le parole del ministro degli esteri di Tel Aviv, e non solo. «Oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia», ha detto l’ambasciatore di Tel Aviv all’Onu, Gilad Erdan. E la guerra, in corso dal fronte militare a quello diplomatico, prosegue senza tregua e chiudendo ai negoziati.

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