La Apostolico fa proseliti: da Potenza a Catania altri giudici mandano a spasso altri migranti
Due vicende speculari nel giro di poche ore. E tutte e due riconducibili all’esempio della toga Apostolico che ha aperto le danze del dissenso contro il governo a suon di sentenze. Così, nella stessa giornata, a Potenza e Catania i giudici non convalidano il trattenimento dei migranti. Segno evidente che il magistrato che per prima ha sdoganato a suon di sentenze la scelta di sconfessare il decreto dell’esecutivo fa tendenza e detta legge: per ora, almeno nel capoluogo lucano e nella città etnea. E adesso si resta in attesa di vedere se anche i beneficiari del verdetto seguiranno l’esempio dei loro predecessori alle prese con lo stesso ricorso, e che hanno fatto perdere le loro tracce un istante dopo la decisione del tribunale che ne ha accolto le istanze.
Migranti, altri giudici sulla scia della Apostolico, da Catania a Potenza
Dunque, il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di cinque migranti a Pozzallo, nel ragusano, disposto dal Questore della città iblea. Il provvedimento è stato adottato dal giudice Rosario Cuprì, collega del giudice Iolanda Apostolico che ha già emesso nei giorni scorsi un analogo dispositivo per sei tunisini. Attualmente, a quanto si apprende, non ci sarebbero altri decreti da convalidare. E nell’area riservata di Pozzallo non ci sarebbero migranti presenti.
Due casi simili nel giro di poche ore
E poco dopo, Potenza fa il bis: il Tribunale ha accolto il ricorso dell’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) per impedire la permanenza di un cittadino tunisino, richiedente asilo in Italia, nel Cpr di Palazzo San Gervasio. L’istanza è stata presentata dopo un provvedimento della Questura di Forlì per il trattenimento di un migrante a cui è stato espresso il diniego ad un’istanza di asilo politico, che era stata più volte presentata dall’interessato. La procedura per il non trattenimento è stata seguita dai legali Tommaso Pieri, del foro di Rimini, che ha presentato l’istanza. E da Angela Maria Bitonti, quest’ultima referente dell’Asgi in Basilicata.
Migranti e giudici, Pepe (Lega): «Chi sarà responsabile del tunisino liberato a Potenza?»
«I magistrati di Catania fanno proseliti. Arriva dal Tribunale di Potenza un altro provvedimento che non convalida il trattenimento di un cittadino tunisino richiedente asilo nel Cpr di Palazzo San Gervasio. Ci auguriamo che il clandestino rimesso in libertà non si renda irreperibile, come già accaduto in altre sedi, e, soprattutto, che non commetta reati. Altrimenti, la responsabilità di chi sarebbe?», si chiede in una nota il coordinatore della Lega in Basilicata, Pasquale Pepe. Un interrogativo che resta in sospeso, ma che evidentemente le toghe in questione non si pongono.