Il sindaco di Taranto Melucci se ne va dal Pd: è sempre più vicino a Italia Viva: “Cerco nuove motivazioni”
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci lascia il Pd. “Oggi si conclude formalmente la mia esperienza nel Partito Democratico. Un partito che sta cambiando pelle, come sono inevitabilmente cambiato io lungo questi anni assai impegnativi”.
Il sindaco di Taranto Melucci aveva allargato la sua maggioranza a Italia Viva
Questa svolta di Melucci, eletto nel giugno 2022 , in ogni caso, non è proprio un’autentica sorpresa ed era attesa da qualche mese. Sin da quanto il consigliere Massimiliano Stellato, ora segretario regionale di Italia Viva, aveva fatto incontrare Melucci con Matteo Renzi. A tutti – ricorda il Corriere.it – era sembrato un approccio in vista di ulteriori sviluppi che sono arrivati, per adesso, con l’allargamento della maggioranza nel consiglio comunale di Taranto proprio a Italia Viva, scelta che ha procurato molti mal di pancia nel Pd.
“Ho l’ambizione di ricercare nuove motivazioni”
“Si è portati spesso a pensare che ci si lasci perché carichi di rancore o insoddisfatti”, dice oggi Melucci. “In verità, in una visione più romantica e profonda del sentire la politica, nella sua accezione più elevata, la scelta di prendere strade differenti può essere dipesa dalla semplice ed umana ambizione di ricercare nuove motivazioni, energie e valori più aderenti al proprio sentire e al proprio progetto politico. Preciso subito che il secondo caso è quello che credo mi riguardi: sentire ed intendere la politica come qualcosa che arricchisca l’esistente, che generi sistemi valoriali virtuosi ed in grado di dare risposte alle tante sfide del nostro complicato presente”.
“No a logiche che stritolano la libertà di espressione”
“Certo, dal 2017 ad oggi – spiega Melucci – tanti sono stati i cortocircuiti tra partito e i suoi amministratori locali, sindaco incluso, tante anche le battaglie comuni portate positivamente a termine: sarei ingeneroso a rinnegare o ridimensionare il lavoro svolto con impegno. Ma si arriva, a volte, a un punto in cui bisogna lasciare che la libertà di espressione e di determinazione non venga stritolata in alcun modo da logiche che nulla hanno a che fare con quella concezione alta e spirituale della politica”.
Tra i punti di frizione tra il primo cittadino e il suo partito il rapporto dell’amministrazione con Italia Viva. “Al riparo da ogni ipocrisia, si possono ovviamente indagare anche i motivi pratici di una simile decisione, e lo faremo con spirito costruttivo nelle prossime settimane se serve”, sottolinea Melucci. “Dalle divisioni e tensioni interne al debole supporto sui tavoli istituzionali nei momenti topici per la città, dai frequenti e strumentali distinguo di alcuni esponenti del partito agli equivoci sui contributi programmatici più delicati, dalla limitata definizione di obiettivi e linguaggio politici allo scarso spazio ai più alti livelli riservato alla classe dirigente tarantina e ai suoi giovani”.