Il neo ambasciatore Usa: “Meloni ha superato la prova e sedotto gli americani. È un’alleata solida”
“Giorgia Meloni ha superato quella che negli Usa chiamano la prova del budino” (the proof is in the pudding). Parola di Jack Markell, nuovo ambasciatore della Casa Bianca in Italia. “I fatti abbiano dimostrato quanto la relazione tra Washington e Roma sia rimasta forte”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera. Gli americani, insomma, hanno “assaggiato” il nuovo esecutivo italiano e sono soddisfatti.
L’ambasciatore Usa: il governo Meloni ‘funziona’
Da sempre militante del partito democratico, 62 anni, l’ambasciatore definisce di particolare importanza della asse a sostegno dell’Ucraina. “Se Putin dovesse avere successo, sarebbe incoraggiato, insieme ad altri leader, ad agire in violazione della Carta fondamentale dell’Onu e quindi a occupare, senza alcun diritto, territori di altri Stati”. Il presidente Biden la pensa come il ministro italiano Antonio Tajani, “non ci può essere pace, senza giustizia”.
Le relazioni con l’Italia sono molto forti
Di grande impatto il viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti. “La nostra relazione con l’Italia è sempre stata straordinariamente forte”, ribadisce Markell. “Forse anche perché negli Usa vivono 18 milioni di cittadini di origini italiane. E ogni anno 6 milioni di americani visitano il vostro Paese”. Molte le posizione geo-politiche in comune tra Italia e Usa, a cominciare dalla Via della Seta.
Via della Seta, non ha funzionato
“Sarà l’Italia a decidere che cosa fare di quel Memorandum. Osservo solo che le statistiche mostrano che non ha funzionato per niente. Anzi altri Paesi europei, nel frattempo, hanno registrato maggiori incrementi nel commercio con Pechino”, dice l’ambasciatore che si è insediato lo scorso agosto.
Rapporti con la Cina, Usa in linea con la Ue
“Persino nel documento sulla Strategia della Sicurezza nazionale Usa sono indicate aree in cui si deve collaborare con la Cina. Dal cambiamento climatico alle pandemie. Problemi che nessuno può risolvere da solo. Poi esistono settori in cui siamo più competitivi. Infine credo che molti Paesi europei e gli Usa siano d’accordo sulla necessità di diversificare alcune catene di approvvigionamento strategico. Quindi non vedo grandi differenze di approccio alla Cina tra noi e l’Ue”.
Migranti, apprezzabile l’energia della premier
Anche sul capitolo immigrazione, sul quale l’Italia chiede un maggior impegno americano nel Mediterraneo, l’ambasciatore Usa dice di comprendere le richieste del governo Meloni e di apprezzare l’energia con cui la premier ha posto la questione sul tavolo internazionale. “Gli Stati Uniti capiscono molto bene la sfida sull’immigrazione che deve fronteggiare l’Italia. Ce l’abbiamo anche noi al confine meridionale. In realtà ci consultiamo ripetutamente con il vostro governo sia per quanto riguarda la Libia che la Tunisia. E condividiamo la ricerca di un percorso per risolvere la crisi in Libia”.