Il direttore del Fmi promuove il governo Meloni: “Il Pil a +1,2% nel 2024 è un target fattibile”
La promozione è autorevole. «Il Fondo monetario internazionale valuta la crescita del Pil, stimata dal governo dell’1,2% per il 2024, un obiettivo ambizioso ma fattibile. Questa affermazione è una chiara indicazione della prospettiva realistica del governo italiano per promuovere la crescita economica del Paese». È la soddisfazione espressa da Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera e responsabile economico di FdI. Parole che giungono dopo una importante dichiarazione di Alfred Kammer, direttore per l’Europa dell’Fmi.
Aumento Pil “ambizioso ma fattibile”: le parole di Kammer del Fmi
Il direttore del Fmi è stato molto chiaro e fiducioso. «L’obiettivo del governo italiano di registrare una crescita del pil dell’1,2% nel 2024 è ambizioso ma è anche fattibile», ha detto in un’intervista a Il Sole 24 Ore Radiocor. «È fattibile perché se i fondi del Next Generation Eu dovessero essere attivati l’anno prossimo, allora potrebbero fornire quello stimolo per raggiungere effettivamente l’obiettivo dell’1,2». Sul Piano il governo sta rispettando tutte le scadenze, cosa che avvalora il ragionamento di Kammer.
Pil, Osnato: “Il Fmi promuove il governo Meloni”
«Il governo», ha aggiunto Osnato, «ha chiaro il suo obiettivo e sta ponderando ogni passo per raggiungerlo. Consapevole delle numerose difficoltà, sta operando senza azzardare previsioni e tagliando ogni tipo di spreco pubblico. Il direttore del dipartimento europeo dell’organizzazione di Washington sottolinea che l’attuazione degli investimenti previsti dal Next Generation Eu potrebbero portare a una crescita ancora più significativa». Su questa linea poggia la fiducia: «È incoraggiante – ragiona il responsabile economico di FdI- che il Fmi abbia ritenuto che le stime riviste per l’Italia riflettano principalmente fattori meccanici e restrizioni di politica monetaria; evidenziando che le prospettive economiche dell’Italia sono ancora solide».
Fdi: «Stiamo procedendo senza azzardi e tagliando le spese»
Ricordiamo, infatti, come pochi giorni fa, il Fmi abbia rivisto al ribasso le stime per l’Italia sia per l’anno in corso che per il 2024: allo 0,7%, con una sforbiciata dello 0,4% per il 2023 rispetto all’anno in corso. Ma c’è una spiegazione, dice Kammer: «La revisione al ribasso è stata principalmente una presa di coscienza di quanto avvenuto nel secondo trimestre; che è stata una manifestazione di ciò che abbiamo visto accadere con il superbonus. Quindi in gran parte è stato un fattore di trascinamento meccanico che farà sentire i suoi effetti anche l’anno prossimo. Ma questo è un segnale importante che le cose stanno andando male in Italia? No, non lo è».