Gualtieri vuole mandare a scuola di pensiero gender le maestre d’asilo. FdI: la sinistra pensi ai veri servizi per l’infanzia
La giunta Gualtieri vuole inserire la formazione dei principi gender fin dall’asilo, e tenendo fuori le famiglie: è questa l’accusa che lanciano i consiglieri di FdI al sindaco e ai suoi assessori, lamentando una sorta di accanimento ideologico. “E’ bene che i cittadini sappiano – dichiarano i consiglieri capitolini di Fratelli d’Italia, Giovanni Quarzo, Rachele Mussolini e Federico Rocca con il supporto del dipartimento scuola di FdI Roma guidato da Laura Marsilio – che l’educazione gender viene assicurata fin dai primissimi anni di età dalla Giunta Gualtieri, attraverso la formazione di insegnanti ed educatori dei servizi 0-6 anni e oggi attraverso progetti proposti a bambini e adolescenti di scuole medie e superiori. Anche nonostante la recente richiesta di FdI di consenso informato dei genitori”.
L’educazione sessuale è diversa dall’indottrinamento ideologico
“Ciò dimostra – continuano – come questa sinistra sia lontana dalla realtà. Sarebbe certo opportuno per i ragazzi, soprattutto adolescenti, essere accompagnati nel loro percorso di crescita da una educazione sessuale che potrebbe anche essere di supporto alle famiglie. Un corso però di livello scientifico che possa senz’altro comprendere l’educazione al rispetto di orientamenti diversi sessuali e il contrasto di ogni discriminazione su base sessuale”.
I sindacati della scuola contrari al “modello” imposto dalla giunta Gualtieri
Anche i sindacati della scuola si sono di recente espressi contro l’obbligo delle educatrici di asilo nido e insegnanti d’infanzia di una formazione ad hoc per discutere con i bambini di identità e gender. Si tratta per i sindacati di “elementi estremamente complessi il cui impatto tocca la sensibilità…delle educatrici …nonché la piccola utenza che ha una età tale da rendere tale formazione di una delicatezza incontrovertibile”.
Tutelare i lavoratori e i piccoli utenti con le loro famiglie
Una presa di posizione che contrasta il piano di formazione fortemente voluto dall’Assessora alle scuole Claudia Pratelli. Mentre il sistema dei servizi 0-6 anni fa acqua per mancanza di fondi e di personale, mentre la scelta di riorganizzazione del Personale avrà impatto negativo sulla qualità dei servizi, Pratelli con la sua consueta arroganza si scontra con la opposizione di chi tutela lavoratori e piccoli utenti che ritiene inopportuna la obbligatorietà dell’aggiornamento sugli “stereotipi di genere” e i suoi contenuti.
“Fratelli d’Italia – sottolineano in una nota Laura Marsilio, Rachele Mussolini, Giovanni Quarzo e Federico Rocca – sta sensibilizzando tutti i livelli istituzionali, Regione Lazio e Ministero Istruzione, per fermare questo scempio e per tutelare corpo docente e piccoli bambini nonché le loro famiglie che avrebbero per prime il diritto di scegliere il modello educativo destinato ai loro figli”.