Un bracciale anti-aggressione che attiva una potente sirena ha salvato circa 200 donne: vendite in aumento

3 Set 2023 9:29 - di Redazione

Duecento donne ‘salvate’ in un anno e mezzo. Un numero da sommare a quello di chi, da sola, è riuscita a mettere in fuga l’aggressore e che restituisce, in parte, il quadro di quanto il fenomeno della violenza sia esteso, ma anche di come la tecnologia può correre in soccorso di chi vuole sentirsi libera. I numeri della violenza di genere – già 75 femminicidi da inizio anno e almeno 16 denunce di stupro al giorno – non restituiscono quella che è una sensazione femminile diffusa: la paura. E se è chiara la vittima, così come la necessità di educare i colpevoli, la rincorsa al sentirsi sicure non si ferma.

A volte il ‘salvavita’ arriva dall’idea di un uomo e dalla squadra che ha creato WinLet. È un dispositivo – da indossare come un bracciale – dotato di un bottone che, in caso di pericolo, attiva una potente sirena, con un suono superiore a 110 decibel, che mette in fuga l’aggressore. In contemporanea, lo smartphone (tramite un’app) invia una richiesta di aiuto ai contatti selezionati che ricevono un messaggio di allarme e la posizione in tempo reale, e uno alla centrale operativa di Civis spa, sempre attiva. In pochi secondi la persona in pericolo viene chiamata e, in assenza di risposta, vengono avvertite le forze dell’ordine a cui viene fornita la localizzazione. La batteria della durata di tre anni evita di dimenticarlo scarico e il prezzo lo rende un regalo accessibile.

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