Ucraina, Zelensky licenzia tutti i 7 viceministri della Difesa. Arrestato ex diacono di Odessa

18 Set 2023 13:34 - di Redazione

Zelensky licenzia tutti i 7 viceministri della Difesa ucraina.

il rappresentante del governo alla Verkhovna Rada, Taras Melnychuk, ha rivelato che la  viceministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar, è stata licenziata aggiungendo che assieme alla rappresentate del governo rno di Kiev, sono stati licenziati altri sei vice ministri.

Secondo la decisione del governo, tutti i vice capi ad interim del ministero della Difesa (inclusa Hanna Malyar), nonché il Segretario di Stato del Ministero della Difesa dell’Ucraina, sono stati licenziati dalle loro posizioni.

In particolare, hanno perso il loro incarico i vice ministri della Difesa Gavrylov Volodymyr Valerianovych, Rostyslav Teodoziyovych Zamlynsky, Hanna Vasylivna, Sharapov Denis Olexandrovych, Andriy Vitaliyovych Shevchenko e Deinega Vitaly Olegovych. Vashchenko Kostyantyn Oleksandrovych è stato esonerato dalla carica di Segretario di Stato del Ministero della Difesa dell’Ucraina.

Fonti di alto livello nel governo ucraino hanno detto all’Ukrainska Pravda che tutti i viceministri si sono dimessi volontariamente su richiesta del neo ministro della Difesa, Rustem Umierov e non torneranno alle loro posizioni.

Sono attualmente in corso le consultazioni sui candidati alla carica di viceministro della Difesa.

Una fonte vicina al ministero della Difesa ha detto: “È in corso una revisione completa”.

Il 5 settembre scorsi il Parlamento dell’Ucraina, la Verkhovna Rada, aveva accettato le dimissioni di Oleksii Reznikov da ministro della Difesa.

Nelle scorse settimane Zelensky aveva avuto parole dure per chi si lascia corrompere in Ucraina e anche per chi paga per evitare la chiamata alle armi.

E in queste ore un ex-diacono di Odessa è stato arrestato con l’accusa di aver accettato tangenti per aiutare uomini a eludere la coscrizione facendoli travestire da missionari in modo che potessero lasciare il paese.

L’Sbu, il Servizio di sicurezza ucraino ha rivelato che l’ex-diacono apparteneva alla Chiesa ortodossa ucraina e che avrebbe facilitato la fuga di almeno sei persone verso diversi paesi della Ue.

“Il sospettato – sostiene la Sbu – aveva compilato elenchi di missionari che avrebbero dovuto viaggiare all’estero per conto del leader della diocesi e della comunità religiosa, con l’obiettivo di diventare sacerdoti”.

La Cnn ha rivelato, intanto che, secondo una fonte repubblicana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlerà giovedì 21 settembre ai senatori americani, a Capitol Hill, dopo l’incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

La visita di Zelensky negli Stati Uniti, dove parteciperà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, avviene mentre il Congresso sta valutando una richiesta della Casa Bianca per ulteriori aiuti all’Ucraina ma la sua approvazione è in dubbio, dato che i repubblicani sono divisi sulla questione.

Zelensky è tornato a tuonare contro Putin: invitando a riflettere su cosa accadrà al mondo tra 10 anni se l’Ucraina perdesse, il leader ucraino intervistato nel programma ’60 Minutes’ della televisione americana Cbs, si è chiesto retoricamente: “se i russi raggiungono la Polonia, cosa succederà dopo? La terza guerra mondiale?”.

“La società russa ha perso il rispetto del mondo. Lo ha eletto e rieletto creando un secondo Hitler – ha detto il leader ucraino riferendosi a Putin – Lo ha fatto. Non possiamo tornare al passato. Ma possiamo fermarci qui”.

Quanto alla controffensiva, Zelensky ha ammesso che si sta sviluppando lentamente, ma le forze armate continuano ad andare avanti: “abbiamo l’iniziativa, questo è un vantaggio. Abbiamo fermato l’offensiva russa e lanciato una controffensiva, non molto veloce ma è importante andare avanti ogni giorno e liberare i territori”.

 

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