Tajani, l’Europa stia più attenta all’Africa. E sull’Ucraina: “Non possiamo correre dietro agli Usa”

2 Set 2023 11:33 - di Redazione
Tajani

E’ stato tutto incentrato sulla politica estera l’intervento di Antonio Tajani al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Il ministro degli Esteri ha mostrato alcune cautele sulla questione ucraina e si è detto scettico sull’efficacia della Via della Seta. “Abbiamo visto anche sulla questione ucraina che non possiamo correre sempre dietro agli Stati Uniti“. Gli Usa – ha spiegato – “sono un nostro interlocutore. Ma anche se nella Nato vogliamo contare di più, serve un’Europa che sappia contare di più, non a parole ma anche a fatti”.

Nel suo intervento Tajani ha spiegato che “per quanto riguarda la difesa, nell’800 dicevano che non si fa politica estera se non si batte bandiera. Lo strumento militare non è uno strumento per fare la guerra, ma uno strumento di politica estera. In genere i militari sono sempre quelli meno favorevoli a fare guerre. Perché la guerra la conoscono. Quindi non guardiamo allo strumento militare come uno strumento di guerra. Io lo considero uno strumento di pace”.

Ha quindi esortato Italia ed Europa a guardare con più attenzione all’Africa.  “Dobbiamo prestare maggiore attenzione al sud del mondo. E per noi europei e per noi italiani è importante guardare sempre di più al continente africano”.

“Abbiamo sempre considerato l’Africa una parte del mondo che più o meno avrebbe seguito le nostre idee e abbiamo commesso un errore: abbiamo sempre guardato all’Africa con occhiali europei e non con occhiali africani, sempre con un accenno di superiorità. E questo – ha spiegato Tajani – ha però rischiato di farci uscire da un sistema africano che guarda a noi con grande interesse”.

Non dobbiamo apparire predatori o neo-colonizzatori, perché ogni errore che noi commettiamo viene utilizzato dai nostri competitor, mi riferisco a Russia e Cina, per realizzare zone di influenza”, ha raccomandato il vicepremier, sottolineando che “noi abbiamo bisogno di poter utilizzare le materie prime che ci sono in Africa e non in Europa, ma non possiamo utilizzarle pensando di fare i predatori. Lo possiamo fare creando joint venture con gli africani, trasformando le materie prime e acquistandole a prezzi migliori. Perché oggi è la Cina che decide il prezzo delle materie prime e noi, Stati Uniti e Giappone siamo quelli che faticano di più nell’approvvigionamento”.

Ha infine ribadito che, dinanzi a flussi migratori insostenibili per noi, “serve una politica europea di immigrazione, meno egoismi, più solidarietà e più strategia – ha sottolineato Tajani – Ogni singolo Stato può forse erigere qualche muro ma non risolve il problema dell’immigrazione. Io ho sempre detto che serviva un vero piano Marshall per l’Africa, questo governo parla di un piano Mattei per l’Africa, per far sì che diventi il nostro primo interlocutore. E’ interesse loro ed è interesse nostro”.

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