Scoop del New York Times: la strage al mercato di Kostyantynivka causata da un errore di Kiev
Un gruppo di sei giornalisti del team di Visual Investigations del New York Times ha scoperto, analizzando foto, video di alcune telecamere di sorveglianza, audio, frammenti metallici e parlando con alcuni testimoni, che la strage del 6 settembre al mercato di Kostyantynivka, nella regione del Donetsk, che ha provocato 16 morti e 30 feriti fra la popolazione è stata causata da un errore di Kiev con un missile Buk lanciato dalla difesa aerea ucraina dal veicolo antiaereo mobile Buk.
Subito dopo la strage, Zelensky aveva accusato i “terroristi russi” della strage causata dal missile che atterrando su una strada cittadina aveva devastato il mercato di Kostyantynivka facendo sedici vittime. Si era parlato inizialmente di un missile lanciato da un sistema di difesa aerea russa S-300.
Lo scoop del New York Times è partito da una telecamera di videosorveglianza che riprende la vita quotidiana in una strada di Kostyantynivka, nell’Ucraina orientale. Ad un certo punto, alle 14,04 , si sente un rumore in avvicinamento e si vedono quattro persone guardare verso in alto, in direzione ovest-nord, verso il territorio controllato dall’Ucraina: sui tettini di due auto parcheggiate a spina di pesce lungo la strada si vede chiaramente apparire il riflesso del missile che viaggia in direzione nord-ovest. E, poco dopo, il terribile rumore dello schianto e le fiamme che si alzano più in là, riprese dalle telecamere mentre la gente fugge e cerca di mettersi al riparo.
I cronisti investigativi del Nyt hanno messo insieme tutte le tessere del puzzle: non solo le immagini delle telecamere. I giornalisti sono riusciti ad arrivare sul luogo della strage, inizialmente interdetto, e hanno raccolto i pezzi del missile finito fuori rotta, intervistando anche i testimoni. Hanno poi ricostruito tutta la vicenda utilizzando anche immagini satellitari e post sui social media.
Hanno poi sottoposto ad un esperto missilistico la scena dell’esplosione, il cratere scavato sull’asfalto dalla testata del missile che esplode a pochi metri dal suolo poco prima dell’impatto e la direzione delle schegge a raggiera, la dimensione e la forma. E tutto conferma – come si vede anche dalle immagini della telecamera di videosorveglianza – che il missile proveniva da nord-ovest, cioè l’area controllata dagli ucraini.
Infine alcun giornalisti del Nyt erano a Druzhkivka quando, “alle 14 hanno sentito il lancio di un missile in partenza, seguito pochi minuti dopo da un secondo”. Per un caso fortuito “un membro del team ha registrato il primo lancio in un messaggio vocale”.
Anche sui canali Telegram dei residenti di Druzhkivka si parla di questi due missili “particolarmente rumorosi”. Una caratteristica che hanno i sistemi di difesa aerea Buk.
Infine, a completamente dello scoop, i giornalisti hanno intervistato i residenti di Druzhkivka e alcuni di loro gli hanno indicato l’area da cui hanno visto partire i missili. Sul posto, in effetti, il team di Visual Investigations del New York Times ha trovato e fotografato non solo le tracce di bruciatura tipiche del lancio dei Buk ma anche quelle di “ampi binari compatibili con un grande veicolo militare”.
Da ultimo sono stati confrontati “i centinaia di fori quadrati o rettangolari” sui palazzi accanto al mercato di Kostyantynivka: “sono coerenti – concludono i giornalisti investigativi del New York Times – per dimensioni e forma con un’arma in particolare: il missile 9M38, che viene lanciato dal veicolo antiaereo mobile Buk“.
“Il 9M38 contiene due diverse dimensioni di frammenti cubici di metallo solido: otto millimetri e 13 millimetri di diametro”, scrive il Nyt. Esattamente come i fori lasciati sulle auto nelle vicinanze del punto di esplosione al mercato di Kostyantynivka. Il team di di Visual Investigations del New York Times combina il reporting tradizionale con l’investigazione digitale e l’analisi forense ed include diversi premi Pulitzer.