Renzi tra rispetto e dispetto: alla festa di Iv invita quattro ministri, ma non Calenda

12 Set 2023 9:03 - di Michele Pezza
Renzi

Difficile stabilire se l’invito ad intervenire alla festa di Italia Viva rivolto da Matteo Renzi a quattro ministri – Nordio, Piantedosi, Calderone e Schillaci – rientri nella strategia del dispetto (a Carlo Calenda) o in quella del rispetto (verso l’istituzione governo). Fatto sta che la sortita dell’ex-premier ed ex-rottamatore aggiunge altre fascine al rogo dei suo già deteriorati rapporti con il collega di Azione. La festa di Iv cui parteciperanno i ministri di Giorgia Meloni si terrà a Santa Severa (Roma) dal 14 al 17 settembre. Una kermesse che di fatto introduce il congresso annunciato ieri da Renzi per il 15 ottobre prossimo.

Alla kermesse interverranno Nordio, Piantedosi, Calderone e Schillaci

Una indicazione apparsa a molti come una replica a Calenda che in precedenza aveva fatto perfidamente notare come in un lustro Iv non ne avesse celebrato neppure uno. Invece si terrà: «Dopo cinque anni è doveroso», ha concesso Renzi. Calenda, però, resta scettico e ha fatto di tutto per darlo a vedere: «Congresso a ottobre? Mo’ vedi…».  Il clima è questo. Anche se nei rispettivi partiti regna lo spaesamento generale. Azione e Italia Viva, infatti, sono costretti a pestarsi i piedi sulla stessa zolla elettorale: entrambi stanno a sinistra, ma entrambi non vogliono il campo largo ed entrambi vogliono rosicchiare consensi a danno di Elly Schlein.

Renzi annuncia il congresso per il 15 ottobre

Ma entrambi vogliono farlo in proprio, e non per ragioni politiche ma solo in omaggio – ciascuno – al proprio smisurato ego. Proprio ieri, infatti, Calenda ha respinto al mittente l’invito della leader del Pd a scendere in piazza contro le politiche del governo. «Noi lavoriamo in Parlamento – ha obiettato il leader di Azione – perché siamo forze parlamentari, come la Schlein sa molto bene». Parole che Renzi sottoscriverebbe se solo avesse ricevuto l’invito, ma lui resta il nemico numero 1 del Pd. La differenza con Calenda è tutta qui. Ed è il motivo per cui ha voluto quattro ministri alla sua festa: né dispetto né rispetto, ma solo istinto di sopravvivenza.

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