Napolitano, Gianni Letta: “Spero che si incontri con Berlusconi. E che si chiariscano nella luce”

26 Set 2023 13:12 - di Redazione
Napolitano Gianni Letta

“Oggi rendiamo l’ultimo saluto a un protagonista della nostra storia repubblicana quale è stato il Presidente Emerito Giorgio Napolitano. Entrato in Parlamento il 25 giugno del 1953, ha ricoperto tutti i più prestigiosi ruoli istituzionali della nostra Repubblica”. Sono le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha preso la parola alla Camera per i funerali di Giorgio Napolitano. “In questi giorni sono state numerose le autorità, a partire dal Presidente Mattarella, che si sono recate alla camera ardente allestita in Senato. Così come sono stati tantissimi gli italiani che hanno voluto dedicargli un ultimo saluto. Ho personalmente potuto registrare un segno tangibile di affetto e ammirazione; reso ancora più solenne dalla storica visita di Papa Francesco, che ringrazio e che non ha precedenti in Senato”, ha ricordato La Russa.

Napolitano, il ricordo di La Russa

“Il Presidente Napolitano – ha aggiunto il presidente del Senato- ha sempre rivendicato con orgoglio la propria storia politica, le proprie radici, i valori in cui ha creduto. Come ho ricordato in Aula, in occasione dei suoi 70 anni di attività parlamentare, Giorgio Napolitano è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un passaggio del suo intervento alla Camera per i funerali di Giorgio Napolitano. Dal punto di vista personale c’è un ricordo indelebile: “Durante il mio incarico di ministro della Difesa ho avuto l’onore di lavorare a stretto contatto con il Presidente Napolitano. La mia stima verso di lui si è rafforzata per il suo operato di profonda attenzione verso le nostre Forze armate. E verso il ruolo fondamentale che queste svolgono per la difesa e la sicurezza della Nazione e dei cittadini”. Infine, afferma “gli sempre grato per l’impegno e la dedizione che volle dedicare alle celebrazioni per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia. Contribuendo così a rafforzare il senso di appartenenza, l’amore verso la nostra Patria e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e identitario”.

La nipote di Napolitano sofia ha commosso il premier Meloni

Sono tante le persone – qualche centinaio – davanti al maxi schermo allestito in piazza Montecitorio per i funerali laici di  Giorgio Napolitano. Il premier Meloni è rimasta molto colpita dalle parole della nipote Sofia che ha tracciato un ritratto intimo del presidente scomparso. “Un nonno presente: “Ci veniva a prendere a scuola.  Si ricordava tutto ciò che gli dicevamo e i numeri di telefono: ci ha fatto capire che potevamo contare su di lui ogni volta che ne avessimo bisogno; e ci ha insegnato a trattare con rispetto chiunque”.

Anna Finocchiaro e Gentiloni

Commosso il ricordo di Anna Finocchiaro, già presidente del Senato: “Giorgio Napolitano è stato, sopra a tutto, parlamentare. I dirigenti politici consideravano più importante l’impegno politico piuttosto che quello parlamentare. Lui vi si è invece ‘immerso’, perché lo considerava ‘il luogo’ per l’approfondimento e la riflessione sulle questioni: il confronto tra forze politiche, la ricerca della migliore tra le transazioni per la cura dell’interesse collettivo”. Molto significativo l’intervento di Gianni Letta. Ne ha ricordato le qualità di uomo delle istituzioni, ma soprattutto il rapporto con Silvio Berlusconi, “sempre -dice- rimasti nei binari della correttezza istituzionale”. E ha concluso con un auspicio:

Il ricordo di Gianni Letta

“Dopo Berlusconi, Napolitano, a tre mesi l’uno dall’altro. Mi piace immaginare che incontrandosi lassù, possano dirsi quello che forse non si dissero quaggiù. E, placata ogni polemica, possano anche chiarirsi e ritrovarsi nella luce”. Un ricordo fuori dal cuore. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha quindi ricordato le parole pronunciate dall’allora deputato del Pds durante il dibattito alla Camera sulla fiducia al primo Governo Berlusconi nel 1994; al termine del quale il premier si alzò dal suo banco per andare a stringergli la mano. “Non ho dimenticato quella stretta di mano -ha sottolineato Letta-: orgoglioso di esserne stato, con Giuliano Ferrara, testimone diretto. Anche perché sembrò segnare la nascita di un bipolarismo mite, garbato nei toni e costruttivo negli intenti, nel quale il Presidente Napolitano forse non ha mai rinunciato a sperare”.

 

L’ex premier Gentiloni ne esalta l’europeismo e l’atlantismo. C’è anche Matteo Renzi in aula alla Camera.  Il leader di IV siede alla destra della presidenza, non nella sezione dedicata agli ex premier che sono tutti sistemati in seconda fila, nella stessa fila degli ex presidenti delle Camere.

 

 

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