Migranti, sgominata banda di trafficanti guineani e ivoriani: organizzati con tanto di tariffario per donne e bambini
Polizia e Procura hanno sgominato una banda di trafficanti di esseri umani composta da cittadini guineani e ivoriani. Una parte di loro era già in cella per gli stessi capi d’accusa. Il blitz è scattato nei giorni scorsi: il 22 settembre, quando la Polizia di Stato di Catania, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica del Capoluogo etneo, ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa 24 ore prima, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania, a carico di diversi cittadini stranieri responsabili di tratta di esseri umani. Il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile della Questura di Catania, con la collaborazione dell’omologo Ufficio di Genova, dove 2 degli indagati, già sottoposti rispettivamente all’obbligo di dimora e di presentazione alla P.G., sono stati arrestati. Non solo. Dei 25 stranieri destinatari della precedente ordinanza di custodia cautelare eseguita il 3 agosto scorso nel corso dell’operazione “Landayà bis”, sono ricercati altri 7 stranieri. Stranieri che dovrebbero trovarsi all’estero.
Migranti, sgominata una banda di trafficanti di esseri umani guineani e ivoriani
Il provvedimento restrittivo cautelare è frutto dell’attività d’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. Ed eseguita anche con l’ausilio di presidi tecnici, dalla II Sezione Investigativa “Criminalità Straniera e Prostituzione” della locale Squadra Mobile. Una banda di trafficanti guineani e ivoriani particolarmente attiva sul fronte dell’immigrazione clandestina. Un gruppo criminale, i cui componenti – fa sapere l’Adnkronos – sono risultati gravemente indiziati delle ipotesi delittuose di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Aggravata dall’aver agito in più di dieci persone. E dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina pluriaggravati dall’avere agito in più di tre persone in concorso tra loro. Oltre che di avere commesso il fatto al fine di trarne profitto, anche indiretto, e dalla transnazionalità. Le indagini erano sfociate nell’emissione del decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dall’Ufficio di Procura ed eseguito in data 19.04.2023 in diverse parti d’Italia.
Gestivano il traffico di donne e bambini dalla Libia alla Francia, passando per l’Italia
Le indagini sono scattate dalla vicenda relativa a una minore straniera non accompagnata arrivata il 25 gennaio 2021 al porto di Augusta. Lla giovane, collocata presso una struttura nel catanese, era fermamente intenzionata a raggiungere la Francia seguendo le indicazioni avute in Libia da una donna che l’aveva avvicinata mentre si trovava in attesa di imbarco. Una donna che le si era presentata come sorella di un soggetto (tra gli indagati) che, in Italia, si occupava di far completare il lungo viaggio dal paese di origine, sino alla Francia. Passando per l’Italia. Così, dopo averla indirizzata all’uomo, ha fornito alla giovane il contatto telefonico di riferimento. A quel punto la minore, arrivata in Italia e collocata in struttura per minori stranieri non accompagnati, ha pensato bene di fuggire dal centro in cui era stata accolta, affidandosi alle cure del soggetto indicatole in Libia. E così, grazie ai traffici e ai collegamenti di quest’ultimo e di altri indagati, la ragazza è riuscita è fuggire dalle comunità in cui veniva ospitata per ben tre volte. Fino ad arrivare a raggiungere il territorio francese.
Il caso di una minore che ha fatto scattare le indagini e portato gli inquirenti sulle orme della banda di trafficanti
Questo, dunque, il caso che ha fatto scattare l’impegno investigativo. Indagini caratterizzate da attività di tipo tradizionale e tecnico, che hanno permesso da subito di focalizzare l’attenzione su alcuni soggetti di cittadinanza guineana e ivoriana, coinvolti nel trasferimento in Francia della minore. Partendo dal monitoraggio delle loro mosse, gli inquirenti hanno così individuato un articolato sodalizio criminale di matrice straniera, a carattere transnazionale. Un’organizzazione formata da più cellule operative in Africa (Libia, Guinea, Costa d’Avorio, Tunisia e Marocco). In Italia (a Genova, Torino, Asti, Cuneo e Ventimiglia). E in Francia, naturalmente. Un gruppo dedito al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in favore di una clientela (donne, uomini, bambini e addirittura neonati) che, dietro pagamento di somme di danaro, garantiva gli sconfinamenti. Prezzi che, va detto, erano variabili a seconda della natura degli accordi e della tranche di viaggio da eseguire. Oscillando da almeno 200.00 euro per il mero passaggio dei confini. Sino ai 1.200.00 euro circa per fasi di viaggio più ampie.