Migranti, Mulè: “Anche la von der Leyen riconosce una regia criminale dietro gli sbarchi”
«Quando Ursula von der Leyen propone “l’estensione di missioni navali esistenti” non fa altro che dire che l’attuale missione Irini può diventare la nuova missione Sophia, come auspico da diversi giorni. Cioè quella missione composta da diversi Paesi europei come Francia, Germania, Italia, Grecia, che attualmente contribuiscono ad Irini con assetti navali di circa 10 navi e 10 aerei». Lo afferma il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, a In Blu 2000, la radio della Conferenza Episcopale Italiana.
«Certo, per fare una cosa del genere serve necessariamente un accordo con i Paesi del Nord Africa. A cominciare dalla Tunisia, perché queste intese sono la pre-condizione indispensabile affinché le navi militari della missione possano fermare le imbarcazioni che partono da quei porti. Riportarle indietro. E assicurare che, in accordo con l’Onu o l’Unhcr, i migranti siano condotti in dei campi che possano gestire un’immigrazione, che in questo momento, è incontrollata», aggiunge.
«Comunque, quando la presidente von der Leyen dice, in maniera perentoria, che è l’Europa che decide chi entra nei confini dell’Unione e non i trafficanti, supera quell’atteggiamento europeo che c’è stato fino ad oggi con cui si fingeva che non ci fosse una regia criminale dietro a quei flussi migratori. E che è all’origine di quel dramma della “globalizzazione dell’indifferenza” denunciata ben dieci anni fa da Papa Francesco proprio a Lampedusa», conclude Mulè.
(Italpress)