Migranti, la sinistra boicotta l’intesa con Tunisi. Fidanza: «Non siamo il campo profughi dell’Ue»

14 Set 2023 11:40 - di Redazione
Fidanza

C’è chi soffia sul fuoco degli sbarchi scommettendo sul “tanto peggio, tanto meglio“. Sarà pure “nuovo” il corso impresso da Elly Schlein al Pd, ma certe costanti sono non solo dure a morire ma anche pronte a riemergere. A cominciare dalla ostilità agli interessi nazionali. Di tanto è almeno convinto l’eurodeputato Carlo Fidanza, capo delegazione all’assemblea di Strasburgo di Fratelli d’Italia-Ecr. «La sinistra – ha dichiarato in una nota – smetta di boicottare l’accordo Ue-Tunisia. Fin dal primo giorno il Pd e la sinistra europea hanno lavorato per affossare l’accordo. Lo hanno fatto ancora in questi giorni di plenaria a Strasburgo, sia nel corso del dibattito sul tema sia in quello di ieri sullo stato dell’Unione con la presidente Von der Leyen, intimando alla presidente della Commissione di non dare corso all’accordo».

La denuncia di Fidanza inchioda il Pd

Un accusa grave, ma anche circostanziata. E che soprattutto sottolinea le gravi conseguenze cui andrebbero incontro l’Italia e l’Europa (e non il governo guidato da Giorgia Meloni) in caso di fallimento dell’accordo con Tunisi. «Si tratta – ha infatti ricordato Fidanza – di un memorandum che prevede procedure articolate prima di arrivare all’erogazione delle risorse destinate al governo tunisino. È di tutta evidenza – ha aggiunto – che, se nel frattempo da parte tunisina viene percepito un clima di ostilità politica crescente, anche l’impegno delle autorità locali nel contenere le partenze in questi giorni così difficili, in cui i flussi aumentano e l’accordo non è ancora formalmente in vigore, può risentirne in maniera pesante».

«Atteggiamento irresponsabile»

Un atteggiamento a dir poco irresponsabile per Fidanza. «Sabotare politicamente l’accordo – ha infatti concluso l’esponente di FdI al Parlamento europeo – significa quindi rendersi complici degli sbarchi e dei trafficanti. Tacere di fronte al comportamento ipocrita dei governi francese e tedesco che si sono rimangiati gli impegni sui ricollocamenti volontari, significa rendersi complici di chi vuole trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa».

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