Migranti, la sinistra “accogliente” non li vuole a casa sua. Giani: “In Toscana niente Cpr”
E meno male che il centrosinistra si professa accogliente e solidale con gli immigrati e che si commuove alle immagini che arrivano da Lampedusa. Quando c’è da prenderli a casa propria, però, qualche dubbio gli affiora e con la scusa delle “norme sbagliate” dalla destra, chiude le porte, alza muri, annuncia rivolte contro il governo. Il primo, da sinistra, ad aprire le ostilità è Eugenio Giani, governatore della rossa Toscana. Il ministro Piantedosi ieri ha annunciato tempi stretti per la messa a regime dei nuovi Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) individuati dal governo Meloni intende aprire per dar seguito alle nuove norme sulla gestione dei migranti, che prevedono tra l’altro l’aumento da 6 a 18 mesi del tempo massimo di trattenimento nelle strutture. «Almeno uno per regione», ha detto il ministro dell’Interno. Ma le Regioni rosse già sono sul piede di guerra…
Migranti, la sinistra sposa la linea “non a casa mia”
“Non darò l’ok a nessun Cpr in Toscana. Si stanno prendendo in giro gli italiani perché il problema dell’immigrazione è come farli entrare e accoglierli, non come buttarli fuori”, attacca Giani: “Cosa c’entra il Cpr come risposta ai flussi emergenziali? Se arrivano questi immigrati con i tormenti, le violenze e le sofferenze che hanno subito la risposta che dai è ‘faccio i Cpr’ cioè luoghi per buttarli fuori? Prima rispondi a come integrarli e accoglierli, dar lor da mangiare e dormire. Poi parli anche di quei casi isolati nei quali poter prevedere la lunghissima procedura di rimpatrio”. Giani, dunque, predica bene e razzola male. Accogliere i migranti va bene, ma non da lui, non nei Cpr, perché poi da lì dovranno ripartire. Evviva la coerenza.
Il centrodestra: “Giani sbaglia”
L’opposizione, in Toscana, fa notare la contraddizione. “Il governatore Giani sbaglia, la sua uscita ideologica contro i Cpr è un grave errore. In Toscana la situazione migranti sta andando fuori controllo, è urgente realizzare un centro di permanenza temporanea per i rimpatri. Noi sosteniamo questa proposta da 30 anni, quando questi centri si chiamavano Cie, ma ci siamo sempre sentiti dare dei razzisti dai vari esponenti Pds, Ds e Pd che si sono succeduti nei decenni scorsi. Notiamo, purtroppo, che ci sono ancora importanti esponenti delle Istituzioni a guida Pd, che si oppongono a questa soluzione. La questione immigrati è ingestibile, e rischia di gettare benzina sul fuoco delle tensioni sociali”, dichiara il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
Qualche perplessità arriva anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, mentre nessun problema con i Cpr sembra avere il Friuli: “I Cpr funzionano molto bene perché garantiscono i rimpatri e soprattutto perché garantiscono la sicurezza dei cittadini anche dove noi insediamo l’impianto. Voglio rassicurare, io ce l’ho nella mia Regione, è un impianto controllato dove chi è presente all’interno non può uscire e andare dove vuole, e quindi non è impattante per il territorio”, ha detto Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia.