Migranti, il dem Latorre elogia la Meloni: “Va nella giusta direzione”. Poi la bordata alla sinistra buonista
Il plauso al premier Meloni su approccio e gestione della questione migratoria arriva da un insospettabile: l’ex parlamentare del Pd, e oggi direttore dell’Agenzia industrie difesa (Aid) Nicola Latorre. Chiamato da Il Giornale a commentare le inchieste del quotidiano sui costi dell’accoglienza, da politico di lungo corso il dem elogia approccio e strategia messi in campo dal presidente del Consiglio.
Migranti, il dem Latorre: Giorgia Meloni va nella giusta direzione
Così, partendo dal presupposto che «quello migratorio è un fenomeno strutturale che ci accompagnerà per molti anni». E sottolineando che «non lo si governa mutando le politiche con la stessa frequenza con cui mutano gli scenari politici», dopo aver assestato un colpo sotto la cintura ai colleghi dem al governo nelle ultime legislature, a cui allude parlando di chi «in questi anni, salvo la parentesi tentata dal ministro Minniti», ha operato scelte «preoccupandosi più delle ricadute elettorali che di un efficace governo del problema», si ritrova infine concorde con la politica gestionale dell’esecutivo in carica.
E dopo l’elogio alla Meloni, la bordata agli ex colleghi del Pd
Così, parlando delle mosse di Giorgia Meloni sul tema dell’immigrazione, va dritto al punto e riconosce: «L’accordo con la Tunisia e l’idea di un nuovo Piano Mattei vanno nella giusta direzione. E sono un ingrediente importante di una più ampia strategia di governo del fenomeno». Scelte di campo e accordi importanti a cui, aggiunge poi a stretto giro Latorre nell’intervista, «devono seguire impegni concreti sia in termini di investimenti e sia in termini di protagonismo politico diplomatico». Un seguito che deve ancora essere scritto e su cui l’ex parlamentare dem dunque non si sbilancia.
La dura critica al comportamento dell’Unione europea
Dove invece colpisce a testa bassa è sul fronte europeo. Il giudizio che l’intervistato formula sull’atteggiamento dell’Unione europea è un giudizio non proprio clemente. «L’Ue ora predica molto meglio che nel recente passato, ma poi nei fatti continua a non apparire conseguente», asserisce Latorre che, argomentando i motivi della sua critica in punta di fioretto, si sofferma sulla vexata quaestio della distribuzione dei migranti sul territorio. E sottolinea: «Solo una politica di accoglienza diffusa è sostenibile. È indispensabile inquadrarla in un impianto nazionale che fissi proporzionalmente i limiti nella distribuzione tra le diverse realtà territoriali».
Migranti, Latorre fuori dal coro dei soliti buonisti di sinistra
Concludendo conseguentemente che: «Spalmare equamente gli accolti su tutto il territorio nazionale evita concentrazioni che rendono impossibile un’adeguata politica di integrazione e pongono un serio problema di sicurezza». Parole chiare che collocano l’ex parlamentare Pd fuori dal coro dei soliti buonisti d’accatto, che predicano e fomentano sempre meno a ragion veduta.