Mafia Capitale, Buzzi scarcerato con 5 anni di anticipo: per la Cassazione l’arresto fu illegittimo
Esce dal carcere con cinque anni di anticipo Salvatore Buzzi, il deus ex-machina della famosa vicenda denominata, erroneamente, “Mafia Capitale.
Il motivo per cui Buzzi lascia in anticipo il carcere è dovuto alla decisione della Cassazione che ha ritenuto illegittimo l’ordine di esecuzione di arresto spiccato dai magistrati romani.
Buzzi, che si trovava detenuto da circa un anno, ha lasciato il penitenziario di Catanzaro ed è tornato in libertà ieri sera.
Il ras delle coop romane finito nell’inchiesta ‘Mafia Capitale’ che, in realtà, si chiamava “Mondo di Mezzo”, è stato scarcerato, fanno sapere fonti della difesa, in seguito a un provvedimento della Cassazione che ha definito illegittimo l’ordine di esecuzione di arresto.
Da qui la decisione della scarcerazione, da parte della Corte d’Appello di Roma e della Procura generale.
Le difese ora hanno circa 30 giorni di tempo per chiedere al Tribunale di Sorveglianza di Roma la misura alternativa dell’affidamento terapeutico per Buzzi. Che dovrebbe scontare ancora circa cinque anni.
Fondatore della cooperativa 29 giugno che, erogando servizi di manutenzione, raccolta rifiuti e giardinaggio alla pubblica amministrazione con l’utilizzo di detenuti, oltreché di accoglienza di immigrati e rom, arriva a fatturare 60 milioni di euro, Buzzi ha lavorato per anni con tutte le amministrazioni di sinistra del Comune di Roma grazie ai suoi strettissimi rapporti con il Pd e i Dem della Capitale alcuni dei quali sono stati finanziati dal potente ras delle Coop.
Ex detenuto dopo essere stati condannato a 30 anni per aver ammazzato con 34 coltellate il suo ex-complice con cui riciclava gli assegni rubati nella banca in cui era impiegato, Buzzi era ritenuto un detenuto modello divenendo interlocutore privilegiato di moltissimi esponenti istituzionali del Centrosinistra dopo aver organizzato numerosi convegni sulla condizione carceraria.