La plastica nel Mar Mediterraneo: minaccia insidiosa e devastante per la biodiversità

18 Set 2023 18:39 - di Mauro Rotelli
mar mediterraneo

Il Mar Mediterraneo, culla di antiche civiltà e fonte di ispirazione per generazioni di artisti, poeti e filosofi, oggi si trova ad affrontare una sfida epocale: l’invasione silenziosa ma devastante della plastica. Le acque che una volta furono celebrate per la loro bellezza e ricchezza biologica, ora sono minacciate da una presenza insidiosa che mette a rischio l’intero ecosistema marino.

L’incubo della plastica nel Mar Mediterraneo

L’accumulo di plastica nei mari è un problema globale, ma nel Mediterraneo la situazione è particolarmente critica, come riportato dal report “The Mediterranean: Mare Plasticum” pubblicato dall’IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Secondo lo studio, nel bacino mediterraneo si trova oltre un milione di tonnellate di plastica. Ogni anno, circa 230.000 tonnellate di rifiuti plastici raggiungono le acque del mare. La percentuale maggiore (94%) è costituita da macroplastiche, mentre le microplastiche – frammenti più piccoli di 5 mm – rappresentano il 6%.Con oltre 570.000 tonnellate di plastica riversate nelle sue acque ogni anno, questo bacino geografico rischia di diventare uno delli più inquinati al mondo. Le conseguenze di questo inquinamento sono gravi e molteplici. La fauna marina, dal più piccolo plancton ai maestosi cetacei, rischia di ingerire o rimanere intrappolati nei rifiuti di plastica. Questo fenomeno non solo provoca sofferenze atroci, ma può anche portare a danni irreversibili ai sistemi digestivi degli animali, alla loro capacità di nutrirsi e riprodursi, minando dunque l’intero ecosistema marino.

La biodiversità a rischio

Il Mar Mediterraneo ospita una ricchezza di biodiversità senza paragoni. Migliaia di specie di pesci, molluschi, crostacei e alghe coabitano in questo ambiente unico. Tuttavia, la plastica minaccia di mettere a repentaglio questo straordinario patrimonio biologico. Le tartarughe marine, per esempio, spesso ingeriscono sacchetti di plastica che confondono con le meduse, una delle loro prede naturali. Gli uccelli marini si nutrono di frammenti di plastica, che possono accumularsi nei loro stomaci portandoli a soffrire di fame e denutrizione. Anche i pesci, fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema marino, non sono immuni: spesso ingeriscono microplastiche che poi si trasferiscono nella catena alimentare, arrivando infine sulle nostre tavole.

Verso una soluzione sostenibile

La sfida dell’inquinamento da plastica richiede un impegno congiunto a livello globale. Le nazioni mediterranee stanno lavorando per implementare politiche di gestione dei rifiuti più efficaci e per promuovere la raccolta differenziata. Ma c’è bisogno di un impegno ancora maggiore.

Cosa possiamo fare noi

Ognuno di noi ha un ruolo cruciale nella lotta contro l’inquinamento da plastica. Ecco alcune azioni che possiamo intraprendere:

  1. Ridurre l’uso della plastica monouso: Optare per prodotti riutilizzabili, come borracce, sacchetti di tela e contenitori per il cibo. A tale riguardo, si considerino le disposizioni appunte nel nostro ordinamento attraverso il recepimento della Direttiva SUP (Single Use Plastics)
  2. Riciclare correttamente: Separare i rifiuti in modo accurato e promuovere il riciclo nelle nostre comunità. Consideriamo che il riciclo, dopo la progettazione e la prevenzione, ha un ruolo centrale nell’economia circolare.
  3. Partecipare alle pulizie delle spiagge: Unirsi a iniziative locali per contribuire a ripulire le aree costiere.
  4. Educare e sensibilizzare: Condividere informazioni e sensibilizzare gli altri sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente fluviale e marino.
  5. Sostenere organizzazioni e iniziative di carattere ambientale: Contribuire a gruppi che lavorano per la protezione dei mari e delle creature che li abitano.

Il futuro del Mar Mediterraneo, e di tutti gli oceani del pianeta, è nelle nostre mani. Combattere l’inquinamento da plastica è un passo cruciale verso la preservazione di questo straordinario ecosistema e delle meraviglie che esso ospita, anche nell’interesse delle future generazioni, così come indicato nella Costituzione.

 

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