La mafia dei pascoli fantasma per intascare milioni di fondi Ue: la Gdf stana l’ultima maxi truffa

26 Set 2023 10:27 - di Redazione
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L’hanno ribattezzata Transumanza la maxi operazione che ha smascherato truffe milionarie all’Unione Europea per intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli inesistenti. Un’indagine condotta per due anni – spiega l’Adnkronos – da nord a sud, dalla Guardia di Finanza di Pescara. E con la direzione e il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura de L’Aquila sul lavoro delle Fiamme Gialle. Un’inchiesta culminata all’alba di oggi nell’esecuzione di 25 misure cautelari personali. 16 perquisizioni e sequestri preventivi in esecuzione. Disposizioni e provvedimenti eseguiti al termine di un complesso lavoro d’indagine che ha smascherato il coinvolgimento di 75 soggetti e enti coinvolti in una serie di raggiri e traffici su cui, sospettano ora gli inquirenti, potrebbe esserci la mano della “mafia foggiana”. Ma procediamo con ordine.

La Gdf smaschera l’ultima truffa: pascoli fantasma per intascare milioni di fondi Ue

Un’organizzazione capillare ed estesa mirata alla realizzazione di truffe all’Unione Europea per intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli fantasma. Dall’alba, è scattata la maxi–operazione “Transumanza”, condotta da nord a sud, dalla Guardia di Finanza di Pescara. E che ha stanato 75 soggetti e enti coinvolti, con 25 misure cautelari personali, 16 perquisizioni e sequestri preventivi in esecuzione, anche grazie ai mezzi aerei del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara, in tutta Italia. Un blitz, frutto di un’inchiesta che si è articolata tra Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania. Per un giro di affari illecito su cui, come anticipato, vito il coinvolgimento di affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano, si sospetta anche la mano delle cosche foggiane.

Blitz all’alba e 25 misure cautelari: tutti i numeri della maxi indagine sulla truffa dei pascoli fantasma

Le indagini, svolte in collaborazione con il Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata del Nucleo Pef di L’Aquila ed il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, sono durate 2 anni. I finanzieri hanno effettuato acquisizioni documentali. Intercettazioni di oltre 100mila conversazioni. 8.000 interrogazioni alle banche dati ed accertamenti bancari su più di 270 conti correnti. Il pool investigativo ha così tratteggiato l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita alla perpetrazione, con l’aggravante mafiosa, di frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario, che sarebbe stata attuata mediante indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga) nel settore della Politica Agricola Comune (Pac).

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