Invasi da “specie aliene”, sos Coldiretti: granchio blu, cimice asiatica e batteri depredano mari e raccolti
Invasi dalle “specie aliene“: la Coldiretti lancia l’allarme sui danni – per oltre un miliardo di euro – nei campi come nei mari, che gli attacchi di granchio blu, cimice marmorata asiatica, insetti e organismi, e chi più ne ha, più ne metta, stanno causando a coltivazioni e allevamenti. Lungo lo Stivale, infatti, si moltiplicano attacchi e insidie sferrati via terra come per mare da animali, batteri, microrganismi e agenti biologici di vario genere che, dai pappagallini al cinipide del castagno. E dalla Xylella, al moscerino dagli occhi rossi. Fino al calabrone asiatico – importati dall’estero tra cambiamento climatico e globalizzazione degli scambi – infestano, depredano e danneggiano coste e campi.
L’allarme Coldiretti per l’invasione di “specie aliene”
Un’invasione di “specie aliene” causata dal caldo, quella che la Coldiretti ha denunciato, spiegandone origine ed evoluzioni legate – illustra tra gli altri il Tgcom24 – «alla tendenza al surriscaldamento in Italia, dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra proprio nell’ultimo decennio». Così, nel lanciare l’allarme, l’Associazione elenca animali e insetti non autoctoni quali il granchio blu, ma anche «la drosophila suzukii, che attacca le ciliegie. Il pappagallino verde, o parrocchetto monaco –una specie originaria del Sud America – che fa strage di frutta e mandorle nelle regioni del Centro Sud. E ancora: «La Tristeza degli agrumi e, naturalmente, la Xylella, che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi».
Dal granchio blu alla cimice asiatica, animali, insetti e batteri compromettono raccolti e allevamenti
Un progressivo moltiplicarsi degli attacchi di animali, insetti e organismi che vede, via mare, il granchio blu, proveniente delle coste atlantiche dell’America, «cingere d’assedio le coste, sterminando vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi». Mentre, sul fronte del terreno agricolo, le castagne soffrono a causa «del cinipide galligeno del castagno, il dryocosmus kuriphilus – spiega Coldiretti – proveniente dalla Cina. Che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni, contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e un’accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale. Anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento».
Allarme Coldiretti, “specie aliene” importate dall’estero tra cambiamento climatico e globalizzazione
Non solo. Come sottolinea tra gli altri il sito di Rainews in merito all’allarme lanciato da Coldiretti sulle “specie aliene”, un monitorato speciale sarebbe anche lo storno, «un uccello passeriforme originario dell’Eurasia che è divenuto stanziale sulla litoranea della piana olivetata di Bari e Brindisi e sulla fascia pedegarganica a Foggia, dove mangia fino a 20 grammi di olive. E dove distrugge le piazzole adibite alla raccolta delle olive». E non contento, «arreca danni anche ai campi di ortaggi». Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo, quella che Coldiretti lancia, su una vasta gamma di animali e insetti che prolificano, insediandosi nei raccolti e compromettendone i frutti su tutto il territorio nazionale.