Il Tribunale Ue boccia la tax ruling del Belgio: aiuti illegali. De Bertoldi (FdI): rivedere la politica fiscale comunitaria

20 Set 2023 13:59 - di Redazione
ANDREA_BERTOLDI

Il Tribunale dell’Ue boccia il regime fiscale agevolato concesso dal Belgio, fin dal 2005, alle filiali belghe di multinazionali che creino posti di lavoro e investano nel Paese, decretando che va considerato un aiuto di Stato illegale, dando così ragione alla Commissione Ue.

Da diciotto anni il Belgio applica un regime fiscale agevolato che esonera determinati utili “in eccesso” delle entità belghe integrate in gruppi multinazionali, che possono beneficiare di una decisione anticipata del Fisco belga, la cosiddetta tax ruling, a condizione che investano nel Paese.

In particolare, sono esonerati dall’imposta sulle società gli utili “in eccesso”, cioè quelli che superano gli utili che entità autonome comparabili avrebbero realizzato in circostanze simili.

Nel 2016 la Commissione Europea aveva sollevato la questione ritenendo che questo sistema di esenzione costituiva un regime di aiuti di Stato illegale e ha disposto il recupero degli aiuti concessi a 55 società.

Su domanda del Belgio e di varie beneficiarie, il 14 febbraio 2019 il Tribunale dell’Unione Europea ha annullato la decisione della Commissione.
La Corte di Giustizia ha poi a sua volta annullato la sentenza del Tribunale, che si è così pronunciato una seconda volta, ma in senso contrario alla prima.
Per i giudici di Lussemburgo, la Commissione ha ritenuto a ragione, nel 2016, che il regime fiscale in questione del Belgio violasse le norme dell’Unione Europea in materia di aiuti di Stato. Di conseguenza, il Tribunale respinge tutti gli argomenti usati dal Belgio per contestare la decisione della Commissione, in particolare in riferimento al finanziamento del regime in questione tramite risorse pubbliche o all’asserita mancata presa in considerazione delle norme fiscali applicabili in Belgio.

Secondo il Tribunale, la Commissione ben ha dimostrato che il regime in questione ha conferito vantaggi fiscali ai beneficiari.

Per il Tribunale, la Commissione ha correttamente concluso che il regime è selettivo, differenziando tra operatori che si trovano in una situazione di fatto e di diritto comparabile: le entità appartenenti a un gruppo multinazionale che hanno beneficiato dell’esenzione degli utili in eccesso hanno ricevuto un trattamento differenziato rispetto ad altre entità assoggettate all’imposta sulle società in Belgio che non ne hanno beneficiato.

Il Tribunale ha confermato anche la constatazione della Commissione secondo la quale il regime in questione è selettivo, non essendo accessibile a società che avevano deciso di non effettuare investimenti in Belgio, di non centralizzarvi attività e di non crearvi posti di lavoro.
Inoltre, il regime in questione non era accessibile alle imprese appartenenti ad un gruppo di piccole dimensioni.

“Mi pare di poter condividere il principio – dice Andrea de Bertoldi, parlamentare di Fratelli d’Italia in Commissione Finanze e Coordinatore Consulta Parlamentari Commercialisti. – Naturalmente però andrebbe rivista in tutta l’Unione Europea la politica fiscale, che oggi vede forti sbilanciamenti in paesi come il Lussemburgo piuttosto che l’Irlanda tanto per citare dei casi. Occorre quindi un’armonizzazione fiscale, che oggi non esiste, e che darebbe all’unità europea quella coesione necessaria per un’efficace azione economica internazionale dell’intera Europa”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *