Fuga dal Pd, la Schlein minimizza ma si becca la contestazione anche alla festa del “Fatto” (video)

9 Set 2023 13:22 - di Monica Pucci

Il “ratto” della Liguria, dove ieri una trentina di esponenti del Pd s’è fatta ammaliare dalle sirene di Azione e ha deciso di approdare da Calenda, non sembra turbare più di tanto la segretaria del partito, Elly Schlein, che minimizza. “E’ sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via, dopodiché se noi ci rendiamo conto che qualcuno che possa non sentirsi a casa in un Pd che si batte per il salario minimo, per la scuola, per l’ambiente, per i diritti, per il lavoro di qualità, allora forse l’indirizzo era sbagliato prima”, risponde alla Festa del Fatto quotidiano. Il partito è in fibrillazione e la minoranza scalpita, ma lei non si mostra angosciata.

Le critiche della minoranza Pd? “Abbiamo svolto un congresso dopo una sconfitta molto dura alle politiche dell’anno scorso. Molti ipotizzavano addirittura la morte del Pd, così non è stato”, risponde la segretaria del Pd Elly Schlein con aria piccata.”Il cambiamento incontra sempre delle resistenze. Se il Pd e il centrosinistra avessero fatto sempre bene in tutti questi anni, una come me non avrebbe mai vinto le primarie”, ha proseguito la leader dem, sottolineando come la base del partito abbia chiesto “di ritrovare una identità chiara attorno alcuni temi”, dalla giustizia sociale all’ecologia. “Credo che su questi temi si possa stare insieme anche quando in un partito ci sono diverse sensibilità al suo interno”.

Alla Schlein fischi su armi e guerra alla festa del “Fatto”

E sul nodo della guerra, su cui anche nel Pd la linea è variegata e ondivaga, la Schlein è stata chiara: “Sul conflitto in Ucraina non ho cambiato idea, da marzo dello scorso anno, quando è partita l’invasione criminale di Putin ai danni dell’Ucraina, ho capito che non avremmo potuto sostenere, anche militarmente, quel popolo invaso, perché altrimenti non saremmo neppure qui a discutere”, ricevendo qualche contestazione dalla platea presente alla Casa del Jazz di Roma, sede dell’evento.

Fischi e buu, a cui le ha replicato: “Lo so che ci dividiamo su questo, è giusto così. Putin – ha proseguito la leader dem rivolgendosi al pubblico – pensava di poter riscrivere i confini dell’Europa manu militari in poche settimane e questo è sbagliato e noi non lo possiamo accettare. Accanto a questo però ho sempre detto che non si può dismettere la prospettiva di una pace giusta, ma non possiamo nemmeno accettare che ci sia un mondo in cui un’invasione criminale avvenga senza conseguenze”.

La contestazione nel video al minuto 27

 

La speranza di un’alleanza con i grillini e la sinistra

La speranza resta quella di realizzare un’ammucchiata a sinistra e centro partendo da battaglie come quelle sul salario minimo e il lavoro. “La piattaforma che noi stiamo portando avanti sul lavoro chiaramente non si esaurisce sulla importante questione del salario minimo. Anche sulla lotta alla precarietà noi possiamo unire le forze con alcune delle altre opposizioni. Lo dobbiamo fare”.

Poi la segretaria si concentra sulle critiche al governo. Il Pd è contrario “all’autonomia differenziata di Calderoli che vuole spaccare ulteriormente un paese che ha bisogno invece di essere ricucito nelle sue ferite”, dice la segretari. E sul Pnrr: “Questo governo sta rischiando di perdere un’occasione storica per l’Italia per cui i governi precedenti si erano tanto battuti”.

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