Emilia, misteriose sparizioni di decine di gatti, fioccano le “taglie”. Furti, setta o cibo per ristoranti?
“Aiutateci a ritrovare il nostro gattone…si chiama Eddy pesa circa 12kg è molto buono ,soffia ma non graffia.. ricompensa di 1000 euro a chi ce lo riporta…è scomparso giovedì 31 in zona Vado Monzuno…vi prego siamo disperati…”. E’ solo uno dei tanti messaggi che nella zona dell’Appennino Bolognese compaiono da qualche giorno sulle bacheche dei social e sui muri delle città dopo la misteriosa sparizione di decine di gatti in un ampio comprensorio ma ben circoscritto, il che fa pensare a un fenomeno non casuale.
La sparizione dei gatti allarmi gli animalisti
L’associazione animalista Aidaa nei giorni scorsi ha denunciato la scomparsa di almeno 30 felini tra Vado, una frazione di Mnzuno e della Gardeletta, vicino a Marzabotto. Razze che secondo gli esperti avrebbero anche un alto valore commerciale. Sulla vicenda stanno raccogliendo informazioni anche i carabinieri della compagnia di Vergato. Fioccano anche le offerte di “taglie” e ricompense per ritrovare i gatti o eventuali responsabili, su iniziativa dei singoli, mentre l’associazione Aidaa offre 4mila euro per chi, con una denuncia formale alle autorità, riuscirà a individuare chi ci sia dietro le misteriose scomparse.
Le varie ipotesi: furto, setta o cibo per ristoranti
Tra le sparizioni c’è anche un gatto della fotografa e influencer Nima Benati, seguita da 800mila followers su Instagram. La donna ha promesso 5.000 euro per chi la aiuterà a ritrovare “Bartolo”, un persiano cincilla di cinque anni con gli occhi verdi, sparito all’improvviso a Monghidoro. «L’ansia mi sta divorando viva – scrive l’influencer – Potrei sopravvivere all’idea che Bartolo sia stato preso da un ladro, che ora si stia prendendo cura di lui. Ma l’ipotesi che sia stato catturato da un gruppo di mostri è letteralmente terrificante».
Tra le ipotesi, quella dei “rapimenti” a scopo estorsivo, dei furti a scopo commerciale, dell’assalto da parte di lupi nelle zone più alte, ma perfino quella dell’utilizzo per fini gastronomici dei poveri gattini, abitudine consolidata in alcuni tipi di cucine etniche. Un’altra ipotesi lega la scomparsa dei felini all’esistenza di una setta che compierebbe sacrifici “animali”.