Ecco chi in Europa rema contro il memorandum con la Tunisia: ultima arrivata l’irlandese O’Reilly

18 Set 2023 11:20 - di Lisa Turri
Tunisia memorandum

Il difensore civico dell’Ue, l’irlandese Emily O’Reilly, ha scritto alla Commissione Europea chiedendo chiarimenti su come l’esecutivo comunitario intenda garantire il rispetto dei diritti umani in Tunisia, nel contesto del memorandum d’intesa siglato nel luglio scorso a Tunisi da Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Mark Rutte.

Ecco chi rema contro il memorandum d’intesa con la Tunisia

Un modo per mettere i bastoni tra le ruote a un memorandum che, se non applicato, porterebbe in Italia e in Europa migliaia di migranti illegali. In tutti gli accordi con Paesi terzi, incluso quello con la Turchia, scrive tra l’altro O’Reilly, “dovrebbe esserci una valutazione preventiva ed esplicita dell’impatto sui diritti umani di azioni e politiche, idealmente prima che queste azioni inizino e le politiche vengano adottate, per ovvie ragioni. Nel contesto di questa valutazione, dove vengono identificati rischi per i diritti umani, dovrebbero essere proposte azione per mitigarli”.

Meloni lo aveva detto: la sinistra in Europa cerca di smontare l’accordo con la Tunisia

Non era dunque vittima di sindrome di accerchiamento Giorgia Meloni denunciando il fatto che in Europa c’è chi lavora contro l’Italia. “La sinistra italiana ed europea cerca di smontare l’accordo con la Tunisia”, ha denunciato la premier. Ed è difficile darle torto.

Del resto essendo iniziata la campagna elettorale per le europee, il memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia che avrebbe dovuto fermare gli sbarchi di migranti in Italia è diventato “ostaggio” delle divisioni politiche a Strasburgo. Lo confermano all’Adnkronos diverse fonti a Bruxelles, che non nascondono la loro delusione per quanto sta succedendo: “Tutto quello che si è fatto sulla Tunisia a partire dal memorandum è diventato un elemento politicamente divisivo”. E rilanciano l’allarme: “Non lasciamo il Paese a Russia e Cina”.

La Commissione europea ha fatto sapere che resta “impegnata all’attuazione del memorandum” firmato il 16 luglio scorso, ma la verità è che anche all’interno dell’esecutivo Ue ci sono posizioni e sensibilità diverse, incarnate per un verso dal socialista spagnolo Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la politica estera, e dall’altra dal commissario all’Allargamento Oliver Varhely, ungherese nominato da Viktor Orban. e adesso arriva anche l’irlandese O’Reilly.

 

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