Dal discorso di Meloni alla Camera al dizionario: “underdog” è tra le 400 nuove parole del Devoto-Oli
C’è anche “underdog” tra le 400 nuove parole inserite nell’edizione 2024 del Nuovo Devoto-Oli, il più diffuso vocabolario della lingua italiana pubblicato dalla casa editrice Le Monnier. Accanto a neologismi come “me too”, “ecoansia”, “permacrisi” e “quiet quitting”, dal linguaggio della politica ha trovato posto nel dizionario anche quel termine utilizzato dal premier Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento alla Camera ed entrato subito nell’immaginario e nell’uso collettivo con il significato di “candidato o partito politico considerato sfavorito alla vigilia di una competizione elettorale”.
“Underdog” dal discorso di Meloni alla Camera al Devoto-Oli
“Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog, lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici”, disse Meloni in quello storico discorso per la fiducia che consegnò all’Italia il primo premier donna. Insieme al termine, il Nuovo Devoto-Oli 2024 riporta specificatamente anche la definizione esatta dall’inglese di “atleta o squadra che partecipa a una competizione sportiva partendo da una posizione che tutti i pronostici considerano sfavorita, ma poi riesce a ottenere un’insperata vittoria”.
Da dove vengono le nuove parole del dizionario (e quali sono)
I neologismi e le nuove espressioni che fanno il loro debutto nel vocabolario sono tratti come di consueto dall’attualità (ergastolo ostativo, transizione energetica, familicidio), dalla politica (razzializzare, guerra mondiale a pezzi, front runner), dall’economia e dalla finanza (price cap, decumulo), dalla cultura e dai mass media (entomofobia, smishing, fat shaming), dai giornali e dalla televisione (glamping, hype, switch-off), dai gerghi e modi di dire (memare, quittare, shippare, streammare, triggerare) e dalle nuove mode e tendenze (amuse-bouche, fregola, guttiau e panko).