Contro Meloni campagna del gruppo Gedi a colpi di spread. Ma con Draghi l’Italia arrivò a 250 punti

29 Set 2023 10:45 - di Vittoria Bemonte
spread

Adesso ci provano con lo spread. Le stanno tentando tutte contro il governo Meloni e adesso riesumano le logore accuse che nel 2011 contribuirono a far cadere il governo Berlusconi spianando la strada all’esecutivo “lacrime e sangue” di Monti e Fornero. “Mercati, allarme spread”, è il titolo di prima di Repubblica. E non è da meno La Stampa che apre con un poco rassicurante “Lo spread vola a 200, stangata bollette“. Ed evoca, in un editoriale di Annalisa Cuzzocrea, l’arrivo dei tecnici per “salvare” la situazione.

“Le prime pagine di oggi dei giornali di punta del gruppo Gedi – commenta Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI – sono l’annuncio di una ennesima campagna contro il governo Meloni, stavolta a colpi di spread. Falliti, infatti, tutti gli altri tentativi portati avanti attraverso le più svariate motivazioni, dall’ormai logoro pericolo fascista all’inesistente isolamento sul piano internazionale, ora si sventola lo spauracchio dello spread. Che metterebbe in pericolo i conti dello Stato”.

Manovre già viste e che nel 2011 portarono all’avvento di uno dei governi costruiti a tavolino, lontani dalla volontà popolare, e all’esplosione del M5S con tutti gli effetti di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, dal reddito di cittadinanza al famigerato Superbonus”.

“Stavolta, però la sinistra e i suoi media si mettano l’animo in pace – conclude Malan-  non riaccadrà quanto successo negli scorsi decenni. Lo dicono i numeri del governo Meloni che sono migliori rispetto al precedente, per l’appunto il governo tecnico di Mario Draghi. Valga un numero su tutti, lo spread che proprio con Draghi era anche a 250 punti base mentre adesso è a 193″.

“E se non bastasse questo ci sono i dati sull’occupazione, mai così alta dal 2009, del Pil che sale più della media europea e non meno come eravamo ormai abituati, della produzione tornata ai livelli pre-Covid, della borsa, salita del 34% dalla vittoria elettorale. E infine quello più importante, il consenso popolare: alto e stabile da oltre un anno sia per la coalizione di governo sia per Fratelli d’Italia, entrambi sempre sopra il già ottimo risultato elettorale. Se ne facciano una ragione la sinistra e i suoi giornali: con noi il principio contenuto nel primo articolo della Costituzione per il quale la sovranità appartiene al popolo sarà rispettato. Sappiamo – aggiunge – che molti preferiscono che la sovranità stia in altre mani, ma saranno delusi”.

Commenti

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  • Vittorio Martemucci 29 Settembre 2023

    AUGURO al GRUPPO GEDI e agli eredi della Famiglia Agnelli tutto il MALE ECONOMICO POSSIBILE . Sono tutti soldi del contribuente italiano ma NON pagano le TASSE in ITALIA ma in Paradisi Fiscali Stranieri .CHE BEFFA,ragazzi.

  • Luigi 29 Settembre 2023

    gli agnelli/CAPRONI … un disgrazia