Calendario in Latino per raccontare la Città Eterna: il fascino delle immagini, la tradizione del vino
Cultura e vino. Una scelta coraggiosa che già incassa il plauso di chi considera le cosiddette “lingue morte” un baluardo della nostra formazione. È il calendario tutto in Latino, che fa rituffare nella culla della civiltà, in un’atmosfera particolare. È l’esatto contrario dei pessimi prodotti che, per vendere, si affidano agli scatti del nudo. Il finale dell’intensa annata del Consorzio fa già da trampolino di lancio per un 2024 che si preannuncia altrettanto ricco di appuntamenti. Va intesa in tal senso la presentazione, appunto, di un vero e proprio calendario firmato Roma Doc e realizzato con il contributo di Arsial. In 12 scatti inediti racchiude i vini del Consorzio incastonati negli scorci più identitari della Capitale.
Il calendario in Latino, una scelta indovinata
Dal Pantheon e Piazza Navona, dall’Isola Tiberina a Castel Sant’Angelo fino a Trastevere, l’ultimo progetto a cura del Consorzio racconta la storicità della denominazione mediante il connubio tra i vini e i luoghi di Roma. Un legame millenario indissolubile, ripercorso attraverso lo sguardo di 6 giovani creator che spaziano dal settore enogastronomico, alla moda, al mondo dei viaggi. Un prodotto, il calendario firmato dal Consorzio, che oltre l’innegabile fascino costituito dalla bellezza delle immagini, può contare su un quid in più: quello di essere interamente in latino.
Il Latino alla base di molte lingue moderne
«Una scelta tutt’altro che casuale», sottolinea Tullio Galassini, presidente del Consorzio, «alla quale pensavamo già da tempo, e che è in linea con il nostro percorso sempre in bilico tra passato, presente e futuro. Il latino è alla base di moltissime delle lingue moderne, così come Roma è la culla della civiltà occidentale; diciamo che questa operazione in qualche modo evidenzia tutti questi elementi e lo fa con un prodotto di uso quotidiano che abbiamo affidato al talento di sei tra i volti più noti del web, che hanno immortalato in 12 foto, una per ogni mese dell’anno, questo binomio indissolubile di cui il Consorzio Roma Doc si sente in qualche modo custode».