Caivano, stupro in videochiamata e minacce col bastone. L’indagine ha ricostruito i soprusi
Caivano, sono particolari agghiaccianti quelli che emergono dalle ordinanze di custodia che hanno portato ad individuare sette responsabili minorenni e due maggiorenni per gli stupri ai danni di due cugine tredicenni. Una delle violenze è stata registrata in diretta e mostrata in videochiamata. Uno dei componenti del branco si era fidanzato con una delle tredicenni e la costringeva a subire gli abusi minacciandola con un bastone. Altri video rinvenuti nei cellulari degli indagati hanno portato agli arresti odierni.
Violenze andate avanti per due mesi
Il branco aveva montato una tenda per agire indisturbato
I primi stupri – riferisce il sito del Corriere – “sarebbero stati consumati anche in una zona adibita in passato a isola ecologica, uno spazio utilizzato come campetto da calcio e all’interno della villa comunale dove sarebbe stata addirittura montata una tenda per poter agire senza rischiare di essere visti”.
“Soddisfazione per l’impegno e prima risposta della magistratura alla denuncia delle vittime” è stata espressa a nome dei familiari di una delle bambine abusate dai loro avvocati Angelo Pisani e Antonella Esposito.
I legali delle famiglie delle ragazzine: ora tutelare i parenti
I legali, in una nota, ora chiedono “di tutelare e salvare le loro famiglie e soprattutto la madre dei bambini già messi in sicurezza”. Gli avvocati evidenziano un “sistema infernale e criminale delle periferie dove ora le luci non vanno più spente e bisogna curare e ricongiungere al più presto bambini e genitori in un ambiente sano, lontano da Caivano e prevenire altri orrori per tutelare tutti i bambini e la società normale”.