Stazione Tiburtina, punta la pistola su una cassiera e spara in aria. Nel suo zaino cartucce e balestra
Un colpo di pistola esploso in aria alla stazione Tiburtina squarcia la mattinata di oggi. Panico e terrore prendono il sopravvento sui malcapitati avventori di un fast food nello scalo ferroviario capitolino, dove un uomo, armato fino ai denti, ha estratto dal suo zaino l’arma brandita e puntata contro la cassiera del locale prima di sparare un colpo in aria allo scopo di mettere a segno una rapina. Solo in un secondo momento la pistola è risultata a salve e priva di tappo rosso…
Roma, attimi di terrore alla Stazione Tiburtina
La Polfer, insieme alle guardie giurate, hanno bloccato l’uomo, su cui sono in corso le procedure per l’identificazione. Poi, una volta arrestato – sottoposto a fermo la sua posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria – nel corso di una perquisizione dallo zaino che aveva con sé sono spuntati vari coltelli, una piccola balestra con dardi e varie cartucce a salve. Un arsenale artigianale che tradisce chiaramente gli intenti del rapinatore e la portata della minaccia e del rischio che ha scatenato il panico nei presenti e terrorizzato la dipendente del fast food.
Pistola puntata contro la cassiera: spari nel fast food
Attimi concitati che hanno rinnovato l’allarme criminalità negli scali ferroviari romani. Solo due giorni fa alla Stazione Termini uno straniero, tra botte, urla e intimidazioni, ha minacciato i vigili intervenuti per ripristinare ordine e sicurezza con il coccio di una bottiglia di vetro rotta. E tra gli ultimi precedenti registrati proprio alla Stazione Tiburtina, ricordiamo l’episodio di aprile quando, su segnalazione di un 55enne italiano – che riferiva di essere stato avvicinato da un giovane, a lui sconosciuto, e di essere stato colpito al volto – i carabinieri hanno fermato un uomo che, dopo aver rapinato la vittima, si era impossessato del suo zaino e si era dato alla fuga.
Nelle giungla delle stazioni presidiate da violenti
Per non parlare degli stupri. Delle risse tra immigrati. Dei bivacchi di sbandati e emarginati. Vicende che, come l’ultima di oggi, riaccendono i riflettori sulle stazioni ferroviarie della capitale, sotto assedio di violenti e malintenzionati pronti a tutto. Criminali che, in preda a furia, follia e brutalità, stringono nella loro morsa target sensibili e luoghi frequentatissimi, tenendo sotto sotto scacco cittadini sempre più terrorizzati.