Sgarbi: “Vannacci umiliato dalla dittatura della minoranza: potrà ancora scrivere e parlare?
Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è intervenuto in difesa del generale Vannacci. La polemica ad alzo zero che sta cavalcando il Pd contro l’autore del libro autoprodotto “Il mondo al contrario” e contro Giovanni Donzelli è strumentale e puzza di “regime”, scrive in un post sui suoi profili social. C’è un principio da salvaguardare: “Il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore”.
Sgarbi difende il generale Vannacci
Sul caso del Generale Vannacci il Pd ha scatenato l’uragano contro il centrodestra. Sgarbi fa un ragionamento che mina alle radici la presunzione che a sinistra hanno di decidere cosa possa essere scritto e cosa no: “Nella garanzia dei diritti non ci sono gerarchie. Abbiamo visto che è riconosciuto legittimo dai vertici dell’esercito il matrimonio di due persone dello stesso sesso. È un affare privato ma si consente che l’unione si compia in divisa. Non lo discutiamo – ragiona Sgarbi – ma, parimenti, dev’essere consentito non in divisa, ma in un libro, scrivere le proprie idee, tra l’altro legate a profondi principi cristiani, senza patire sanzioni”. In caso contrario, come è avvenuto, non si fa altro che confermare le idee e i pensieri che si intende punire. Ogni posizione e ogni libertà garantita dalla costituzione non può essere censurata“.
Caso Vannacci, Sgarbi: “Il pensiero progessista non può mortificare il pensiero conservatore”
Il miliare, dopo le polemiche scatenate dallo scritto e dopo l’azione disciplinare nei suoi confronti è stato destituito dal suo attuale incarico e richiamato a Roma. Sul suo destino pende ora un’inchiesta. Ma per Sgarbi «il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore. Dopo il trattamento subito, il Generale Vannacci potrà ancora scrivere e parlare o dovrà essere umiliato dalla dittatura della minoranza attraverso l’autorità dello Stato? Questo è regime», conclude il suo intervento il sottosegretario alla Cultura.