Schillaci blocca la cannabis. La sinistra fuori di sé: “Lo spinello è come una caramella”

25 Ago 2023 18:38 - di Mario Campanella
Schillaci

Per la sinistra non c’è rimedio: lo spinello è una specie di caramella. E cosi il provvedimento del ministro Schillaci che vieta la commercializzazione della cosiddetta “cannabis leggera”, riservandola solo alle farmacie, ha scatenato l’ira dei difensori della “buona sostanza”, dei radicali e di quanti da decenni(ma quando erano maggioranza non l’hanno mai fatto) invocano la liberalizzazione di una droga che ancora oggi, incredibilmente, definiscono innocua.

Le ragioni di Schillaci sulla cannabis

A partire dal 22 settembre 2023, nei negozi che attualmente vendono la sostanza non si potranno più acquistare “prodotti da ingerire” a base di cannabidiolo, ma rimarrà possibile invece l’acquisto di cannabis light da fumare, cioè i fiori di canapa che contengono il cbd e non il thc. Presto, però, la sostanza potrebbe anche essere vietata integralmente. Con il decreto, il cbd diventerà equiparabile ad una sostanza stupefacente, acquistabile solo in farmacia.

Schillaci, che ha seguito le disposizioni dell’Aifa, ritiene giustamente che il cbd sia un principio attivo farmacologico, come tale utilizzabile solo per prescrizioni mediche legate alla cura di alcune patologie.

I corifei della sinistra

Il decreto di Schillaci ha scatenato le reazioni dei soliti corifei della sinistra, da Bonelli a Magi, che hanno riprodotto il  ritornello della criminalizzazione della cannabis e dei suoi principi, della sottrazione del business alle mafie e della sua presunta natura innocua. Ci sono centinaia di pubblicazioni scientifiche che smentiscono (da anni ormai) la teoria della “droga leggera”. Ma per Bonelli, Magi e il Pd si tratta di fandonie.

I danni della cannabis

La cannabis, com’è noto, provoca danni enormi. In adolescenza e nella prima età adulta può causare sintomatologie psicotiche. Altera il comportamento e causa incidenti stradali in relazione all’uso della sostanza per chi si mette alla guida. Qui nascono le obiezioni dei difensori dello spinello che parlano dell’alcol, sostanza invece liberalizzata. Ma l’alcol, a piccole dosi, non fa male: è l’abuso che è devastante. La stessa cosa non può dirsi per ogni droga, dai cannabinoidi alla cocaina. Anche un solo spinello può causare effetti devastanti, a differenza di un solo bicchiere di vino. Una spiegazione semplicistica che la sinistra non comprenderà mai. Continuando a difendere l’indifendibile.

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