Sala riscopre il problema degli immigrati a Milano. FdI: “Per anni ha fatto finta di nulla”
Beppe Sala si è svegliato. Il sindaco di Milano ha scoperto che esiste un problema immigrazione in Italia e ha chiesto una “distribuzione più equa sui territori”. Nulla di più, ovviamente, e nulla che andasse oltre il politicamente corretto, atteso che da sempre il primo cittadino milanese si pone come Papa nero delle sinistre e che non ha detto una parola sui tanti episodi di violenza che hanno caratterizzato l’estate milanese. I cittadini stanno ancora aspettando i suoi progetti sulla sicurezza e sui sistemi di videosorveglianza, annunciati in pompa magna e mai venuti alla luce. L’intervento del sindaco Sala ha suscitato le reazioni degli esponenti politici dell’opposizione a Palazzo Marino, primo fra tutti, l’ex vicesindaco e attuale deputato di FdI, Riccardo De Corato.
“Sala faceva le marce con gli immigrati”
“Leggo con stupore e sgomento-dice De Corato- che il sindaco di Milano ha chiesto al governo una migliore ridistribuzione dei migranti in Italia. Quello che da diversi anni stiamo pagando – attacca De Corato- è sia il frutto che il triste risultato delle campagne migratorie volute e difese da tutto il centrosinistra, sia a livello nazionale che, in particolare, nel capoluogo lombardo. Proprio Sala, insieme al “compagno” Majorino e alla Rozza, sono stati i promotori e artefici delle marce pro migranti nel maggio 2017 a cui hanno partecipato circa 100mila persone e del pranzo al Parco Sempione dove hanno partecipato 10mila immigrati”.
Le parole di Sala e le sue amnesie
“Quello che a mio avviso oggi non va- aveva detto Sala – è che la logica di distribuzione non è chiara e non fa sì che sia uniforme. Come l’Italia chiede di distribuire i migranti che arrivano in tutta Europa, io da sindaco di Milano chiedo che vengano distribuiti in tutte le città e i comuni, sennò è evidente che il prezzo che noi paghiamo è eccessivo. Il numero degli arrivi è significativamente aumentato: noi abbiamo censito 1.300 minori non accompagnati, ma sappiamo che ce ne saranno altri 200, 300, 400 che non abbiamo neanche censito perché sfuggono a un controllo. Sono oggettivamente tanti, troppi. Non abbiamo strutture. Il problema non è solo di dargli uno spazio. Questi ragazzini o riesci a integrarli o rischiano di finire nelle mani della criminalità”. Queste le parole di un sindaco che poi difende le ong e che vorrebbe sbarchi continui. A casa degli altri, come fanno tutti i maggiorenti della sinistra, abili manovratori di retorica.