Lollobrigida, la sinistra è servita, chef Circiello smonta la polemica: non serve essere ricchi per mangiare bene
Anche lo chef Alessandro Circiello affronta a viso aperto il plotone d’esecuzione improvvisato dalla sinistra contro il ministro Lollobrigida che ha difeso la qualità del cibo italiano, rivendicandone l’aspetto culturale e il valore nutrizionale. Una levata di scudi realizzata estrapolando frasi da un discorso articolato e ben più compiuto, a cui lo chef portavoce della figura del Cuoco come promotore di salute, oltre che membro deTaSiN, Tavolo tecnico sulla Sicurezza Nutrizionale del Ministero della Salute – ha replicato con toni fermi e argomentazioni dirimenti.
Lo chef Circiello smonta le polemiche pretestuose della sinistra contro Lollobrigida
«La nostra alimentazione si basa su prodotti poveri e ricette tradizionali contadine, ma famose nel mondo», ha ricordato Circiello parlando all’Adnkronos. Quindi ha aggiunto: «Cibi che hanno un basso impatto ambientale ed economico ma forniscono tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. Non capisco la polemica nei confronti del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida quando al Meeting di Rimini ha detto semplicemente che “spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi”. Non bisogna essere necessariamente ricchi per mangiare bene, sano e gustoso». Una verità nota a tutti che lo chef ha voluto ribadire e che funge da antidoto al veleno dispensato dalla sinistra sul tema.
«Non bisogna essere ricchi per mangiare bene, sano e gustoso»
Un veleno che ha animato un verdetto col fiato corto, che Circiello ha smontato ricordando anche: «I legumi, grazie alle loro proteine vegetali nobili, se associate ai cereali, hanno lo stesso impatto sul nostro corpo di una bistecca». E contestualizzando la forza delle argomentazioni, lo chef ha poi aggiunto: «Era quel che sostenevano già negli anni Sessanta i grandi scienziati americani Ancel Keys e Margaret Haney, scopritori e massimi teorici della dieta mediterranea. Proposero al mondo intero il modello alimentare italiano, come stile di vita in grado di distribuire piacere e salute in maniera democratica».
Le parole dello chef antidoto al veleno demagogico
E non ci sarebbe neppure bisogno di tornare al Medioevo per ricordare che, all’epoca, «i ricchi soffrivano di malattie come la gotta per eccesso di carne e di cibo». Ma Circiello, l’esperto di alimentazione non teme smentite e incalzando nella sua disamina sulla cucina tradizionale, sulle economie di piccola scala, sulla stagionalità, sulle produzioni locali, sul riciclo, lo chef enumera i cibi sani e a buon mercato, tutti rigorosamente Made in Italy. «Zuppe, minestre, lasagne, risotti, pizza – suggerisce allora lo chef, noto volto televisivo di Rai 1, impegnato in Buongiorno Benessere e Azzurro storie di mare –. Ma anche un ottimo piatto di spaghetti al pomodoro con basilico e olio extravergine d’oliva Italiano, sono da preferire ad hamburger e patate fritte».
La sinistra è servita…
Infine, nel puntualizzare sulla vicenda polemica lo chef Circiello non nega che l’alimentazione dei ricchi è sempre stata diversa da quella dei poveri, ma non per questo necessariamente migliore. Se pensiamo infatti al Medioevo – spiega soffermandosi sul punto – epoca in cui il dislivello tra ricchi e poveri era evidentissimo, a soffrire di malattie portate da un’alimentazione scorretta non erano i poveri, come si potrebbe facilmente pensare, bensì i ricchi. I quali spesso soffrivano di gotta per il consumo eccessivo e smodato di carne. Problemi di cui i più poveri non sapevano nemmeno l’esistenza perché si alimentavano in modo semplice. Con molti legumi, frutta e verdura», conclude il noto chef romano. La sinistra al veleno è servita, e il piatto della risposta, sfrondato da pretestuosi orpelli, appare miseramente vuoto…