La sinistra è terrorizzata dal nuovo corso della Rai e scatena la “caccia alle streghe”
L’ultimo caso è quello di Elisa Isoardi, costretta a difendersi dalle accuse di essere “raccomandata”. Prima c’era stata Arisa, in predicato per un ritorno a Sanremo dopo essere stata lapidata per aver detto che Giorgia Meloni le piace perché “ha cazzimma”. Fa scuola poi il caso di Pino Insegno, marchiato a fuoco per aver osato sostenere pubblicamente l’allora leader di FdI. A leggerlo come lo vogliono leggere certi osservatori, il loro ritorno in Rai sarebbe la rappresentazione plastica dell’occupazione della tv di Stato da parte del centrodestra. Una narrazione portata avanti a tambur battente, ma a dispetto di ogni evidenza e di ogni pudore dopo anni (vogliamo dire decenni?) in cui davvero in Rai non si toccava palla se non si era della squadra giusta.
Montaruli sblocca un po’ a tutti qualche ricordo sulla Rai
«Abbiamo ereditato un’azienda in cui non era presente nessun esponente dell’allora unica opposizione, Fratelli d’Italia, e oggi invece la Rai ha un Cda pienamente rappresentativo di tutte le anime politiche», ha ricordato Augusta Montaruli, vicepresidente di FdI in commissione Vigilanza Rai. «L’avvento del governo Meloni ha garantito pluralismo nella forma e nella sostanza ed è paradossale che a negare l’evidenza siano colleghi del Pd, cioè proprio chi nella scorsa legislatura ha impedito che chi non stava nel governo fosse tagliato letteralmente fuori dal servizio pubblico», ha aggiunto Montaruli, rispondendo a una sinistra che anche sulla Rai è andata a smuovere anche la Commissione Ue pur di accusare il governo.
Isoardi: “Io raccomandata? C’ero anche con il governo precedente”
È il caso, per esempio, di Isoardi, bersaglio facile di certe malelingue nonostante la sua storia d’amore con Matteo Salvini sia ormai remotissima. Accusarla di essere raccomandata – contro ogni evidenza, appunto – fa gioco alla narrazione. “Sono ritornata in Rai con il governo precedente, che non mi sembrava di destra. Questo significa che chi mi ha voluta ha creduto in me, nel mio impegno e nel lavoro fatto finora”, ha detto la presentatrice a Oggi, respingendo le accuse intorno a un suo ritorno su Rai 1 pilotato. “Ho visto tante Rai, è normale che sia così essendo un’azienda pubblica filo-governativa, ma se una artista rimane nonostante i cambiamenti – ha sottolineato – è un bel segnale di professionalità”.
Arisa verso il ritorno in Rai e a Sanremo
Quanto ad Arisa, i rumors la danno in predicato per entrare nella giuria di The Voice Kids e parlano del fatto che sogna un ritorno a Sanremo. Due opzioni più che adeguate per una cantante che è già stata, per esempio, nella giuria di Amici e il cui talento è noto e già ampiamente dimostrato proprio a partire dal palco dell’Ariston.
La memoria corta di parla di occupazione della Tv pubblica
Emblematico poi il caso di Pino Insegno, che in più occasioni, negli ultimi mesi, ha dovuto ricordare che nonostante i suoi trent’anni d’esperienza (e di successi) a un certo punto si ritrovò eclissato dalla tv sostanzialmente per ragioni politiche e che se oggi torna in Rai è “grazie alla meritocrazia”: “Perché sono bravo”. Perché poi, in fondo, il punto è tutto lì: nel fatto che negli anni passati in Rai non si sono fatti prigionieri, dai ruoli di vertice a quelli in video, e i casi Isoardi sono stati le eccezioni che confermavano la regola dei casi Insegno. Così oggi che sia le Isoardi sia gli Insegno ritrovano spazio e i vertici dell’azienda sono espressione dei nuovi equilibri parlamentari sembra che chissà quale occupazione sia in atto.