I mozziconi di sigaretta: una minaccia silenziosa agli ecosistemi di cui nessuno parla
Mentre l’attenzione pubblica si concentra spesso su questioni ambientali come l’inquinamento dell’aria e il cambiamento climatico, un pericoloso inquinante nascosto sta lasciando un’impronta devastante sul nostro ambiente: i mozziconi di sigaretta. Questi piccoli oggetti apparentemente innocui, ma altamente nocivi, rappresentano una minaccia silenziosa e diffusa per gli ecosistemi marini, la fauna selvatica e la pulizia urbana. I mozziconi di sigaretta abbandonati rappresentano una iattura per le nostre spiagge e per l’ecosistema.
Si tratta di uno dei principali inquinanti marini e un pericolo crescente per la biodiversità. Composti da acetato di cellulosa, impiegano fino a 12 anni per degradarsi completamente nell’ambiente. Ogni anno, miliardi di mozziconi finiscono nei nostri oceani attraverso le fognature e i sistemi di drenaggio pluviale. Questi oggetti rilasciano sostanze chimiche tossiche, tra cui nicotina, piombo e cadmio, che avvelenano l’ambiente marino e danneggiano le specie acquatiche.
Combattere il problema dei mozziconi di sigaretta richiede uno sforzo collettivo da parte della società e un cambiamento culturale. È necessario aumentare la sensibilizzazione riguardo ai danni causati, attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione, con i fumatori devono essere educati sulla corretta gestione dei mozziconi, smaltendoli solo nei contenitori appositi e non gettandoli per terra e le autorità locali che potrebbero fornire cestini per i mozziconi nelle aree pubbliche, oltre che implementare multe per coloro che li abbandonano irresponsabilmente.
Anche qui vale il discorso già fatto legato al valore delle campagne di sensibilizzazione dei danni prodotti alla salute, all’ambiente e naturalmente anche sotto il profilo paesaggistico causato dalla dispersione di varie tipologie di residui nell’ambiente. Infatti, gomme da masticare (ma anche scontrini, fazzoletti di carta) unitamente ai rifiuti di prodotti da fumo hanno da sempre rappresentato una concreta manifestazione del fenomeno di “littering” su cui solo successivamente abbiamo acceso i riflettori.
Altro dato normativo significativo è rappresentato dall’applicazione del principio della responsabilità estesa dei produttori in capo ai produttori di prodotti del tabacco e filtri che virtuosamente saranno chiamati a costituire sistemi efficace di raccolta, recupero, e smaltimento dei rifiuti provenienti dai loro prodotti anche attraverso la messa a disposizione di recipienti e contenitori nei luoghi ove abitualmente vengono gettati. Così è infatti stabilito nel dlgs 196/21 in recepimento della direttiva cosiddetta “SUP” che non solo è finalizzata a ridurre sensibilmente taluni i prodotti di plastica monouso, principali responsabili della contaminazione delle spiagge e dei mari ma anche a favorirne la corretta gestione.
Tali sistemi di responsabilità estesa avranno dunque sempre un ruolo di maggiore importanza nei confronti della loro importante attività di comunicazione e sensibilizzazione nonché di contribuzione ai costi sostenuti dagli enti locali per la raccolta e lo smaltimento dei prodotti di fumo. Solo attraverso uno sforzo collettivo possiamo sperare di porre fine a questa minaccia invisibile e garantire un futuro più sostenibile per il nostro prezioso pianeta.